Giovedì gli Stati Uniti hanno allentato le sanzioni contro la Siria per consentire il flusso di assistenza umanitaria a seguito dei terremoti mortali che hanno colpito le zone tra Turchia e Siria.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha rilasciato una licenza che autorizza per sei mesi tutte le transazioni relative ai soccorsi in caso di terremoto che sarebbero altrimenti vietate dalle norme sulle sanzioni siriane.
“Le nostre più sentite condoglianze vanno ai popoli della Turchia e della Siria per la tragica perdita di vite umane e la distruzione a seguito dei devastanti terremoti. Mentre gli alleati internazionali e i partner umanitari si mobilitano per aiutare le persone colpite, voglio chiarire che le sanzioni statunitensi alla Siria, non ostacoleranno gli sforzi per salvare le vite del popolo siriano” ha affermato il vicesegretario al Tesoro Wally Adeyemo, “sebbene i programmi di sanzioni statunitensi contengano già solide esenzioni per gli sforzi umanitari, oggi il Tesoro sta rilasciando una licenza generale per autorizzare i soccorsi in caso di terremoti in modo che coloro che forniscono assistenza possano concentrarsi su ciò di cui c’è più bisogno: salvare vite e ricostruire”.
Il primo aiuto delle Nazioni Unite composto da sei camion che trasportavano medicinali, coperte, tende e kit di ricovero ha attraversato giovedì il valico di Bab al-Hawa dalla Turchia al nord-ovest della Siria.
Il paese arabo è stata duramente colpito dal terremoto di lunedì al pari della Turchia, ma a differenza di quest’ultima che ha ricevuto una grande assistenza umanitaria internazionale, gli aiuti a Damasco sono scarsi a causa delle sanzioni guidate dagli Stati Uniti. Restano altre sanzioni come i divieti sulle transazioni di importazione di petrolio negli USA dalla Siria.
Dopo che i primi aiuti ai terremotati sono stati immediatamente oggetto di giochi geopolitici, l’occidente non ha fatto proprio una bella figura. Dunque, la decisione di allentare le sanzioni pare più che altro un tentativo di salvare la reputazione di fronte all’opinione pubblica dopo le critiche.
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