
Alcuni video iniziati a circolare sabato notte mostrano un centinaio di dimostranti nella città di Chongqing, nella Cina centrale, gridare “Rivogliamo indietro i nostri soldi!” contro il cordone di polizia in assetto antisommossa schierato tra loro e lo stabilimento della Zhongyuan Huiji Biotechnology Co., denominata anche Zybio, fabbrica produttrice di test rapidi per la positività al SarsCov2 – ovvero quelli più farlocchi nell’ambito del già per nulla attendibile test PCR – la quale, stando a quanto si può carpire dai rumores che trapelano dai social locali e stante il muro di silenzio delle autorità cinesi e della stessa Zybio, avrebbe licenziato circa 10mila dipendenti – numero tuttavia non confermato da alcuna fonte – molti dei quali erano ancora in attesa di stipendi arretrati.
Iniziate sabato sera, le proteste sono state subito molto tese, con lanci massicci di cassonetti, coni stradali, panchine e tutto ciò che poteva reperirsi per strada al momento:
Another Video-
China- at #Chongqing city, #CCPChina, workers clashed with #CCP police after #ZYBio suddenly announced that it would lay off some 10K employees. #ChinaProtests #China #ChinaUprising #inflation pic.twitter.com/vECWmoEdJM— Vineet Sharma (@vineetsharma94) January 8, 2023
ci sono video che mostrano la folla costringere alla fuga i celerini, e altri che mostrano vittime della violenza poliziesca:
Motins eclodiram na manhã de 7 de Janeiro em Chongqing, na Zybio.
O conflito surgiu por causa das relações monetárias: a fábrica recrutou muitos trabalhadores (até 20.000, segundo relatórios não confirmados) mas não lhes pagou o dinheiro que lhes foi prometido pic.twitter.com/sW3rIWQ64H— Paulo Lei (@PauloAlei) January 7, 2023
ma tuttora non si hanno informazioni certe sugli esiti delle proteste.
Certo è tuttavia come la Cina si mostri ancora una volta come un’idra a due teste – almeno quelle finora visibili: da un lato l’opposizione all’occidente e la progressiva vicinanza alla Russia, con la creazione di sempre più riconoscibile blocco orientale in ambito economico e geopolitico; dall’altro lato, così come aveva già dimostrato con la gestione della pseudo-pandemia, una sostanziale unità d’intenti con la compagine plutocratica dei cartelli globalisti, calzando a pennello la politica di licenziamenti in blocco di migliaia di dipendenti con quella dei colossi tech a stelle e strisce, facendo la mossa di Zybio perfettamente pendant con quella di Amazon: che la creazione a tavolino di una crisi economica profondissima e devastante metta d’accordo quei blocchi che su altri piani si fanno invece la guerra? Di certo esiste un livello d’interazione tra i potenti del mondo a cui non è dato l’accesso a noi ‘mangiatori inutili’, un piano in cui avvengono i veri accordi e disaccordi che scrivono sottotraccia la storia recente dell’umanità. Un altro tassello inquietante, e sul quale approfondiremo nei prossimi giorni, è che la Cina ha portato quasi a termine la sperimentazione del suo farmaco genico sperimentale a mRNA targato CanSino, dissipando tutti i dubbi di chi era convinto che il governo di Pechino avrebbe risparmiato la sciagura del ‘vaccino Covid’ ai propri cittadini.
MDM
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