Stando a quanto dichiarato dal ministro Giorgetti a Telefisco del Sole 24 Ore, il governo metterà mano ai sussidi per affrontare il caro-bollette, precisando però che si presenteranno “in forma diversa” rispetto a quelli attualmente in vigore, concepiti per garantire una copertura solo per il primo trimestre dell’anno.
“L’andamento dei prezzi è mutato e speriamo che continui a scendere, ma bisognerà rimettere mano alle misure e sicuramente prorogarle, non nella stessa forma ma studiando meccanismi più efficienti e più flessibili rispetto all’andamento dei consumi e che orientino le famiglie e premino comportamenti virtuosi. Se ne sta discutendo anche a livello europeo per trovare forma che vada bene per tutti ma è molto difficile”, ha detto Giorgetti, fissando “entro il primo aprile” i nuovi interventi sugli aiuti contro i rincari energetici.
Giorgetti si è poi espresso anche sul Pnrr, definendolo un “progetto ambizioso” e una “sfida decisiva”, ma che può incontrare difficoltà senza uno snellimento delle procedure e una flessibilità di tipo operativo, invocati anche a livello europeo, confidando nel fatto che il Consiglio europeo previsto per febbraio favorisca una discussione volta a rendere l’Europa più efficiente e ad aggiornare le regole in funzione di una crescita.
Le dichiarazioni di Giorgetti sembrano però un vuoto esercizio di retorica per, da una parte, evitare una seconda brutta figura dopo quella fatta dal governo per le accise; dall’altra parte Giorgetti vuole mettere le mani avanti sul fatto che i prossimi aiuti non avranno la stessa consistenza monetaria dei precedenti.
E mentre il governo fa proclami e mette le mani avanti, alcune famiglie già adesso si ritrovano a pagare bollette stellari, tra i 700 e i 1400 euro bimestrali. E il peggio potrebbe ancora non essere arrivato.
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