Il Governo federale degli Stati Uniti sta continuando con lo studio e lo sviluppo dei piani per costruire il nuovo quartier generale centrale dell’FBI che, secondo le prime stime, sarà grande il doppio dell’edificio del Pentagono. Nel nuovo colossale progetto sono state introdotte normative per garantire che il nuovo quartier generale dell’FBI rispetti gli obiettivi politici sulla diversità, inclusività, equità, sia con riferimento alla comunità LGBTQ+ sia con riferimento al “problema” del cambiamento climatico.
I piani per il nuovo quartier generale dell’FBI specificano che sarà costruito su uno dei tre siti individuati nei sobborghi della Virginia e del Maryland. Questi siti sono grandi parcelle di 58, 61 e 80 acri, che equivalgono rispettivamente a circa 230, 250 e 300 km quadrati. Un progetto veramente colossale.
La General Services Administration, che gestisce gli immobili federali, e si occuperà della realizzazione dell’opera, ha selezionato i tre siti. La proprietà di 58 acri si trova a Springfield, in Virginia, “terreno di proprietà federale sotto la giurisdizione, la custodia e il controllo della GSA.” Un terreno quindi che non sarebbe interessato dal rischio della speculazione edilizia e che esclude gli altri due terreni, situati in Maryland e di proprietà di privati.
Fra i motivi che hanno spinto l’FBI a progettare un nuovo edificio, come detto prima, ritroviamo la necessità di dar vita ad un quartier generale inclusivo, che rispetti i diritti civili di tutti, che sia adeguato alle richieste della comunità LGBTQ+.
Nel suo primo giorno da presidente, infatti, Biden ha firmato l’ordine esecutivo 13985 come parte di quella che ha definito “un’ambiziosa agenda di equità di governo”.
Questo quindi è un progetto edilizio dai forti connotati politici “dem”, sia per la base ideologica sulla quale si fonda il progetto stesso, sia per l’Agenzia governativa interessata. L’FBI è infatti ormai palesemente una agenzia interamente nelle mani dei democratici, e i Repubblicani questo lo sanno. Infatti, per l’approvazione del progetto serve il voto del parlamento americano che è controllato dai repubblicani e questi ultimi, memori delle ultime vicende che hanno coinvolto l’FBI in una vera e propria campagna contro Trump (con la perquisizione della sua abitazione), vogliono vederci chiaro e chiedono chiarimenti in merito ai costi ed al luogo di ubicazione della nuova mega-struttura.
Per il Partito Repubblicano, la decisione di costruire un nuovo quartier generale, risponde alla necessità dell’FBI di rendere ancora più invasivo e pervasivo il controllo sulla vita privata degli americani attraverso lo spionaggio operato grazie alla connivenza dei social network, in quella che viene vista da molti come una caccia alle streghe mossa dai democratici globalisti, tramite le strutture dell’FBI ormai sotto il loro totale controllo, contro tutti coloro che si oppongono a questa deriva totalitaria e anti-democratica.
Ma c’è di più. I politici vicini a Trump fanno notare che l’azione di governo dell’amministrazione Biden sembra diretta, da una parte, ad indebolire la difesa esterna degli USA con minori fondi all’esercito ed il ritiro delle truppe americane dai teatri di guerra; dall’altra parte invece si finanzia, con fondi sempre più cospicui, la polizia interna. Un modus operandi che inequivocabilmente coincide coi disegni del Deep State – secondo quanto pensano i conservatori repubblicani – di indebolire gli USA economicamente e militarmente, rendendolo uno Stato di polizia totalitario e povero nelle mani di Soros e di una ristretta élite; e la nuova gigantesca sede centrale dell’FBI sembra rispettare tali disegni.
Anche la costruzione di un nuovo edificio è motivo di divisioni e scontri, in quella che è ormai una vera guerra civile tutta interna alla borghesia americana.
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