Ennesima boutade di lady “Twiga”, questo il nome del locale di Forte dei Marmi di cui è socia con Flavio Briatore, al secolo Daniela Santanché, neo eletta ministro del turismo del governo Meloni. Dopo le dichiarazioni sulle spiagge libere, crogiuolo di tossici e di degrado, la cui unica speranza di recupero sarebbe quella di affidarsi alle “sapienti mani” dei privati, la “Pitonessa” rimarca il concetto aggiungendo: “vi sembra giusto che chi ha meno possibilità lo dobbiamo mettere in posti che non sono degni di noi umani?”. Non so che conoscenza abbia la Santanché di spiagge libere o se mai i suoi piedini di pupa abbiano osato solcarle, ma io ricordo piacevolmente le estati da ragazzo con la mia famiglia, con pochi piccoli lidi ad interrompere la monotonia delle sconfinate spiagge pubbliche. Sono cambiati i tempi, ora dobbiamo fare turismo, dobbiamo privatizzare le cose belle e relegare tossici e degrado, che non scompariranno nonostante i buoni propositi della ministra, nelle periferie. Tanto le periferie sono già compromesse di loro, qualche tossico in più che vuoi che faccia. Allora privatizziamo i parchi pubblici, le costose opere pubbliche dismesse o mai completate. Andiamo a vedere lì se ci sono tossici e degrado. Intanto gli operatori turistici versiliani esultano per la nomina al turismo di così illustre rappresentante. Si potrebbe anche pensare di costruire una sede distaccata del ministero del turismo sul litorale, magari su una bella spiaggia pubblica, con buona pace dei tossici.
AD
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