Il capo della compagnia militare privata del gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin, ha annunciato che le sue forze si ritireranno dalla città chiave del Donbass di Artyomovsk (conosciuta in ucraino come Bakhmut) il 10 maggio. In un video pubblicato dal servizio stampa Prigozhin ha lamentato che le sue forze non ricevevano abbastanza munizioni di artiglieria e non potevano continuare a tenere la città, che è un hub logistico regionale ed è stata teatro di mesi di guerriglia urbana.
Ha detto che le sue forze avrebbero dovuto catturare completamente Artyomovsk entro il 9 maggio, ma ha affermato che dal 1° maggio i “burocrati paramilitari” avevano tagliato le sue truppe da quasi tutte le munizioni di artiglieria. “Le risorse offensive del Wagner si sono esaurite all’inizio di aprile, ma stiamo avanzando nonostante il fatto che le forze nemiche siano cinque volte più numerose di noi”, ha detto Prigozhin, aggiungendo che a causa della mancanza di munizioni, le perdite di Wagner stanno crescendo in modo esponenziale ogni giorno. Il consiglio dei comandanti del gruppo Wagner ha deciso di mantenere le proprie posizioni e continuare l’offensiva su Bakhmut fino al 10 maggio 2023, al fine di celebrare la festa sacra per i russi, il 9 maggio, Giorno della Vittoria.
Prigozhin ha dichiarato che il 10 maggio i suoi combattenti consegneranno le loro posizioni all’esercito russo e si ritireranno nei campi di retroguardia. Ha poi concluso dicendo: “ci leccheremo le ferite, e quando la madrepatria sarà in pericolo, ci schiereremo ancora una volta per la sua difesa. Il popolo russo può contare su di noi”.
Queste dichiarazioni hanno colto alla sprovvista il governo russo che ha dichiarato di essere al corrente e video ma di non volerne trattare i contenuti pubblicamente perché di carattere riservato e legati all’operazione militare in Ucraina.
Ma cos’è il gruppo Wagner? Si tratta di un gruppo paramilitare russo formato da mercenari e nato nel 2013 per volontà dell’oligarca Evgeny Prigozhin e dell’ex colonnello del servizio segreto Gru (direttorato generale per le informazioni militari) Dimitrj Utkin. Schierata a fianco dell’esercito regolare di Mosca la Wagner è sempre stata al centro di polemiche per l’orientamento politico di Utkin (accusato di essere nostalgico del nazismo) e per il rapporto di “concorrenza” con il Cremlino nel reclamare successi sul campo o altri risultati.
Quanto denunciato da Prigozhin, quindi, mostra e difficoltà del governo di Mosca a gestire la combinazione tra il suo esercito regolare (dove pure ci sono stati avvicendamenti al vertice) che le milizie irregolari. Allo stesso tempo mostra però il tentativo del capo della Wagner di far ricadere sul governo russo la responsabilità dei morti della milizia sul campo di battaglia. Uno strappo all’interno del fronte militare russo si è consumato oggi e si aggiunge alle mille difficoltà per i russi a gestire le ultime settimane tra attentati, attacchi via droni e i lavori di costruzione delle celebrazioni del giorno della Vittoria.
Lascia un commento