Tensioni nel golfo persico. L’Iran ha sequestrato la terza petroliera in 19 giorni e la quindicesima in due anni. L’ultimo sequestro sembrerebbe essere di una petroliera iraniana che era stata sequestrata da una compagnia straniera cinque anni fa.
“La petroliera Purity da 10.000 tonnellate sequestrata era stata affittata illegalmente a uno straniero falsificando i documenti dal 2018 e i suoi proprietari iraniani sono stati privati dei benefici della petroliera”, ha dichiarato Mojtaba Qahremani, capo del dipartimento di giustizia della provincia meridionale iraniana di Hormozgan.
Il mese scorso i commando della marina iraniana hanno abbordato la petroliera Advantage Sweet, battente bandiera delle Isole Marshall. La petroliera, di proprietà cinese e gestita dalla Turchia, era diretta a Houston, in Texas, e trasportava greggio kuwaitiano per il gigante energetico statunitense Chevron Corp. L’Iran ha affermato che “la petroliera si è scontrata con un’imbarcazione iraniana non identificata alcune ore prima del suo sequestro”. La petroliera era poi fuggita ignorando le chiamate radio prima che un tribunale ne ordinasse il sequestro. Prima ancora si era verificato l’attacco via drone di un’altra petroliera battente bandiera israeliana.
La Quinta flotta della Marina statunitense ha definito le azioni dell’Iran una violazione del diritto internazionale e ha chiesto a Teheran di rilasciare immediatamente le petroliere sequestrate. Nel frattempo dalle coste del Bahrein gli Usa continuano a monitorare il golfo e occasionalmente a sequestrare imbarcazioni che trasportano petrolio “sanzionato”. Un pretesto che ora gli Usa stanno usando per rafforzare la propria presenza nel golfo persico e in particolare nel Bahrein.
Quelle Usa sono risposte ai tanti accordi politici e commerciali che l’Iran sta portando con la Siria, l’Arabia Saudita e soprattutto con la Cina. L’obiettivo dichiarato degli Stati Uniti di inasprire le sanzioni economiche, che sono state ripristinate a maggio, è costringere l’Iran a rinegoziare l’accordo sul nucleare firmato tra i due paesi nel 2015. Una guerra sporca simile a quella che gli imperialisti Usa conducono in altre aree del mondo (non solo in Ucraina contro la Federazione russa, ma anche nell’America latina contro Venezuela o Cuba) per sedare quanto sotto il loro dominio si sgretola e coalizza contro l’ordine mondiale messo in piedi dal dopoguerra in avanti.
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