Il pozzo da cui vien fuori la Verità è sempre profondo e scosceso, per questo la poverina arriva sempre in ritardo. Ora che la mortalità nei paesi occidentali è aumentata esponenzialmente tanto da non poter essere più taciuta, dopo che Pfizer ha gettato la maschera sull’ingegnerizzazione e modificazione artificiale del SarsCov2 e si stanno svelando altarini mediatici e politici sulla corruzione che ha portato le istituzioni di tutto il mondo ad approvare senza alcuna prova scientifica una campagna vaccinale su scala mondiale che ha devastato per sempre il sistema immunitario di miliardi di persone, adesso, a disastro avvenuto, queste stesse istituzioni si stanno chiedendo se non sia il caso di togliere dal mercato i veri e propri veleni prodotti dai cartelli sionisti attraverso le loro etichette Pfizer, Moderna, J&J, AstraZeneca (poi Vaxzeviria) e compagnia cantante.
Se n’è accorto tardi Ron DeSantis, al suo secondo mandato da governatore della Florida, che ha scelto la battaglia contro le scelleratezze sanitarie per accreditare se stesso alla guida del Grand Old Party e scalzare The Donald, galvanizzato dal grande successo elettorale ottenuto l’ultimo novembre, quando si è beato, a braccetto con la bambolona sua consorte, dei risultati ottenuti grazie alle sue posizioni avverse alle mascherine e ai vaccini. Come tutti quelli che bazzicano il suo mestiere, Ron conosce la memoria corta dell’elettorato, e forse lui stesso ha già dimenticato quando il 15 dicembre 2020, mascherinato fino alle pupille, presenziò al Tampa General Hospital per l’arrivo delle prime dosi del miracoloso siero e, quando l’ago trafisse la spalla di una malcapitata infermiera 31enne – che non sappiamo se sia ad oggi ancora viva – il buon DeSantis, con le lacrime che lambivano la sua umile mascherina chirurgica, disse: “Oggi è stata davvero una giornata storica”. Chissà se oggi qualche blasfemo oserà chiedersi cosa sarebbe avvenuto se tutto lo zelo che sta profondendo adesso per la battaglia contro i veleni genici sperimentali il governatore della Florida lo avesse speso prima di approvarne l’utilizzo, insomma se avesse fatto quello che la legge e il buon senso richiedono di fare.
Ron DeSantis si sta faticosamente costruendo l’immagine di uomo d’azione, attuatore concreto di quel Drain the swamp! che per Trump è stato solo un motto: prima ha attaccato il fondo d’investimento, colosso della finanza speculativa, BlackRock, si è rivolto al gran giurì della Florida per avviare un’inchiesta contro Big Pharma e il CDC proprio in merito alla letalità e pericolosità di questi farmaci genici, e si è speso – anche se soltanto dalla fine dell’anno scorso, ovvero dopo il trionfo elettorale – affinché non si vaccinassero i bambini al di sotto dei sei anni – i più grandicelli, diciamocelo, possono anche crepare. Adesso arriva quello che, dopo il caso del governo thailandese, potrebbe essere l’affondo più pesante mai fatto da un’istituzione contro i produttori dei veleni genici spacciati per vaccini Covid. Il 25 febbraio l’assemblea del partito repubblicano della contea di Lee, la più popolosa della Florida, ha approvato, con una maggioranza di due terzi, la risoluzione Ban the Jab, che vieta la produzione e distribuzione degli pseudo-vaccini in tutto il territorio della contea. Joe Sansone, psicologo che ha portato avanti la mozione, ha dichiarato: “La contea di Lee e il partito repubblicano saranno all’avanguardia in questa campagna per fermare il genocidio, perché non tolleriamo le entità non governative straniere che stanno rilasciando armi biologiche sulle persone americane” e poi, rivolgendosi direttamente al governatore “Deve toglierli immediatamente dal mercato. Sono armi biologiche e il procuratore generale deve prenderne atto immediatamente”. Per il governatore DeSantis sarebbe il coronamento di una battaglia e una mossa importantissima in quanto creerebbe un precedente a cui rifarsi per tutti gli altri governi, dentro e fuori gli States, intenzionati a muoversi contro i criminali di Big Pharma. Meglio tardi che mai.
MDM
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