Il Qatar siamo Noi #19
Sconfitto dal Marocco del geniale stratega Walid Regragui, il Portogallo lascia i mondiali qatarioti sancendo la fine della parabola di quel campione di spocchia chiamato Cristiano Ronaldo. Il trentasettenne non ha graffiato nei quaranta minuti e passa in cui è rimasto in campo, ed alla fine, uscendo in lacrime, ha pure rubato la ribalta alla nazionale marocchina, prima selezione africana ad arrivare alle semifinali di una coppa del mondo. CR7 aveva perso il posto da titolare dopo la sceneggiata consumata durante la partita contro la Corea del Sud, quando aveva platealmente mandato a quel paese l’allenatore Fernando Santos che aveva osato sostituirlo a qualificazione ormai acquisita. Escluso dall’undici di partenza nell’ottavo di finale contro la Svizzera, Ronaldo aveva assistito impotente all’apoteosi del suo sostituto, il bomberino ventunenne Gonçalo Ramos, che aveva steso gli elvetici con una tripletta da urlo. Nei giorni successivi, una squadra lanciatissima è stata squassata dagli psicodrammi innescati da un megalomane: il campione che pateticamente non si rassegna al suo tramonto avrebbe persino minacciato di lasciare il ritiro. E dire che Cristiano Ronaldo, attualmente senza squadra dopo essere stato licenziato dal Manchester United ed in procinto di andare a pensionarsi nel campionato dell’Arabia Saudita, pareva lanciatissimo a sua volta: come ci ricordano gli spot che vanno in onda prima, durante e dopo ogni partita, egli si è scomposto in NFT (non-fungible token), mettendo in vendita schegge digitali del suo genio attraverso la piattaforma di scambio di criptovalute Binance, di proprietà del fantastiliardario cinese Changpeng Zhao. Lo spot invita a unirsi a Ronaldo su Binance mentre la musica martella e velocissime sullo schermo passano le avvertenze sulla delicatezza dell’investimento criptovalutario. Il patrimonio dell’uomo che s’è fatto criptovaluta è stimato in un miliardo di euro.Unisciti a Ronaldo, il primo calciatore postumano della storia.
GR
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