Il Qatar siamo Noi #9
Ieri pomeriggio, dopo la partita Belgio-Marocco, terminata con la sorprendente vittoria dei nordafricani, le principali città belghe sono state funestate dalla furia teppistica di migliaia di giovani di origine marocchina. A Bruxelles, disordini si sono verificati nel centro cittadino e nei quartieri di Anderlecht, Molenbeek e Schaarbeek. La festa è presto degenerata in sassaiole contro la polizia e le auto di passaggio, fuochi d’artificio sparati ad altezza d’uomo, roghi di scooter e monopattini, aggressioni alle ambulanze e ai mezzi dei vigili del fuoco. Dodici persone sono state arrestate dalle forze dell’ordine, che sono venute a capo della situazione solo intorno alle 20, dopo che il sindaco aveva sconsigliato ai cittadini di recarsi nelle zone degli scontri e disposto la chiusura di cinque stazioni della metropolitana. A Liegi gli “insorti” hanno prima saccheggiato alcuni negozi, poi abbattuto l’orsacchiotto gigante collocato all’ingresso del “villaggio di Natale”, chiudendo la serata con l’assedio della stazione di polizia del quartiere-banlieu di Droixhe, con gli agenti asserragliati all’interno mentre la folla spaccava finestre e vandalizzava veicoli. Episodi simili, ma meno gravi, si sono verificati anche nella vicina Olanda. La comunità belga-marocchina è costituita da circa 450000 persone, pari al 5% del totale, risultando la più estesa fra quelle di origine non europea. I primi flussi migratori dal paese del Maghreb al Belgio risalgono addirittura agli inizi del secolo scorso. L’integrazione è attestata dal fatto che quasi il 90% dei marocchini residenti sono stati “naturalizzati” ottenendo la cittadinanza belga, beneficiando inoltre di leggi molto favorevoli in termini di ricongiungimenti familiari. Oggi, oltre a scrittori (e, ça va sans dire, calciatori) di origine marocchina, in Belgio vi sono anche sei deputati afferenti a quella comunità, di cui due eletti con il Partito Cristiano Democratico Fiammingo. Tuttavia, ben prima dei fatti di ieri, proprio in seno ai cittadini di origine marocchina si è verificata una recrudescenza del radicalismo islamico: appena due settimane fa il trentaduenne Yassine Mahi, ufficilamente “radicalizzatosi” in carcere, ha accoltellato due poliziotti all’interno di una stazione di polizia a Schaarbeek, nella capitale, uno dei quartieri teatro degli scontri. Ad Anderlecht e Molenbeek, invece, considerati i quartieri-ghetto per eccellenza, aveva preso piede il Parti Islam, formazione guidata dall’altro marocchino Redouane Ahrouch ed il cui obiettivo è l’introduzione della sharia in Belgio. Dopo avere eletto un paio di rappresentanti nei consigli municipali alle elezioni del 2012, il partito islamista li ha persi a quelle successive, ma Ahrouch è tranquillo: in base alle sue stime, i mussulmani diverranno maggioranza nella regione di Bruxelles nel 2030.
GR
Zagor dice
tutto grasso che cola per i globalisti alla Soros,era quello che andavano cercando fin da quando e crollato il Muro di Berlino e hanno dato inizio alla immigrazione selvaggia in tutta Europa e le “rivoluzioni colorate in tutto il resto del mondo. Per il popolo bue belga non mi dispiace più di tanto ,raccolgono quello che hanno seminato eleggendo veri gaglioffi nelle loro istituzioni che dire corrotte è poco e poi anche per nascondere le efferatezze che andavano combinando nel paese, si sono dilettati negli ultimi anni a infangare paesi come l’Italia in cui una certa preoccupazione per questo flusso di gente incontrollata che affluiva nei ns territori era sentita (pur se partiti come il PD la mettevano al solito sul piano del razzismo o amenità simili),ergo, ora che dire?…ben gli sta a questi miserabili ipocriti! E quanto prima toccherà ad altri paesi sulla stessa linea immigrazionista come l’Olanda,la Danimarca, tutti i paesi scandinavi e in ultimo la Germania…..tutti i nodi vengono al pettine prima o poi…ci sarà da divertirsi se non fosse che quella che si sta profilando è una situazione da tragedia greca per il continente chiamato Europa.