Giorgia Audiello
Avanti.it
Il “Georgia Guidestones”, monumento di granito distrutto nel 2022, è una delle opere più controverse del secolo scorso: il suo alone di mistero ha suscitato le teorie più disparate sulla sue origine e sul reale significato del suo messaggio. Secondo alcuni si tratta di un monumento che evoca ed esalta la nascita di una nuova era che si identifica con il cosiddetto “nuovo ordine mondiale”, altri parlano apertamente di un’opera di matrice neopagana o satanista. Le ragioni del suo enigma risiedono nel fatto che del committente dell’opera si conosce solo lo pseudonimo e che il suo messaggio si presta a interpretazioni ambigue, quando non direttamente inquietanti: una delle più note incisioni di quella che viene anche chiamata la Stonehenge americana, infatti, prescrive di mantenere la popolazione della Terra al di sotto dei 500 milioni di abitanti, mentre le restanti nove raccomandazioni scolpite sulle lastre di granito paiono non discostarsi molto dall’agenda politica cosiddetta “globalista”, ossia quella che persegue un’unica governance globale imperniata sull’ideologia evversiva della finanza transnazionale e che attualmente – dietro la direzione dell’ONU, della Ue e di altri organismi sovranazionali – risulta seguita da molti governi non solo occidentali: tale agenda, per mezzo di un ecologismo “estremo”, persegue nemmeno troppo velatamente la volontà di ridurre il numero degli abitanti del pianeta. Non a caso, il monumento conteneva forti venature ambientaliste di matrice panteista, con chiari collegamenti a culti esoterici.
Situato nella contea di Elbert, in Georgia, nel Sud-Est degli Stati Uniti, il monumento fu commissionato da un certo Robert C. Christian – pseudonimo del committente – all’Elberton Granite Finishing Company Inc nel 1979: Christian presentò il progetto sia al presidente della compagnia, Joe Fendley, che al presidente della Granite City Bank, Wyatt C. Martin, al quale peraltro rivelò il suo vero nome. Durante la sua seconda visita a Elberton, Christian illustrò meglio il progetto all’azienda di granito attraverso un modellino di legno e concluse il contratto per l’avvio dei lavori. Inizialmente, l’idea era quella di erigere il monumento in un’area isolata, lontana dalla città, come Hancock County, sempre in Georgia. Successivamente, però, Martin – il direttore della banca – gli suggerì di progettare l’opera nella zona di Elberton, sia per via dei costi più ridotti, sia perché l’area era ritenuta dagli Indiani “il centro del mondo”. Il sito, dunque, venne localizzato a otto miglia a nord di Elberton, su un rilievo poco distante dalla Hartwell Highway, nel terreno di proprietà di Mildred e Wayne Mullenix e, dopo nove mesi di lavori, il 22 marzo del 1980, il Georgia Guidestones venne inaugurato alla presenza di oltre 100 persone, sebbene altre fonti ne riportino 400.
L’opera, alta quasi sei metri per un peso di circa 107 tonnellate, era composta da quattro lastre verticali di granito equidistanti tra loro e formanti una “X”, ai cui vertici era appoggiata un’ulteriore lastra rettangolare di copertura sorretta da un pilastro centrale. Quest’ultimo si caratterizzava per avere collocato ad altezza uomo un foro in direzione della Stella Polare e, più in basso, una fessura allineata con i solstizi e gli equinozi solari. Sulla pietra sommitale, invece, era presente uno spiraglio di 22 millimetri di diametro che consentiva il passaggio di un raggio di luce che illuminava la data del giorno su di un’incisione. Sul lato ovest della struttura principale era posta, incassata al livello del suolo, una “tavola esplicativa” dove erano elencate le dimensioni, il peso, l’orientamento astronomico, la data della posa e lo schema del monumento. Ai quattro bordi della lastra erano incise le iniziali dei quattro punti cardinali, mentre in alto era riportata la dicitura: “The Georgia Guidestones center cluster erected march 22 1980”. Sulla stessa tavola era segnalata anche una capsula del tempo sepolta a circa 1,8 metri sottoterra, ma si ignora tuttora se vi sia realmente qualcosa sepolto nel terreno.
A suscitare maggiore interesse nel monumento però sono ancora adesso i messaggi di testo che erano incisi sulle lastre: su ciascun lato delle quattro tavole, infatti, erano riportate delle raccomandazioni sulla conservazione dell’umanità, delle nazioni e del pianeta in otto diverse lingue moderne (inglese, spagnolo, ebraico, arabo, cinese, russo, swahili e hindi), mentre sulla pietra di copertura era riportato – su ciascuno dei quattro bordi a vista – in quattro lingue antiche (greco antico, babilonese, sanscrito e geroglifici egiziani) la scritta “Lascia che queste pietre guida conducano a un’Era della Ragione”. La stessa scritta compariva anche nella “lastra esplicativa” ed è proprio in essa che va ricercato il senso del monumento.
L’Era della Ragione è quella inaugurata dall’Illuminismo che ha esaltato il razionalismo e la scienza a scapito della categoria del sacro e della trascendenza. Avendo assolutizzato i caratteri quantitativi della realtà ed escluso quelli qualitativi non misurabili, secondo le metodologie proprie della scienza e dei laboratori, l’Illuminismo ha condotto al positivismo, anticamera della tecnocrazia e dello scientismo che caratterizza la nuova era, “new age” o “nuovo ordine mondiale” cui si riferisce la scritta. Il positivismo e il razionalismo tecnocratico, nemici della religione e della cristianità, hanno tuttavia condotto ad una nuova forma di religione non tanto laica quanto anticristiana. Al riguardo, si pensi alla nuova religione “positivista” di August Comte, laicista e scientista, fondata su una nuova “trinità” composta dal Grande Essere (l’Umanità), dal Grande Feticcio (la Terra) e dal Grande Ambiente o Grande Mezzo (lo Spazio): essa eleva la Terra a divinità secondo i canoni di un certo tipo di ambientalismo “settario” oggi piuttosto in voga. Scientismo, ambientalismo e tecnocrazia sono i tre pilastri della nuova Era della Ragione, che dichiarando di voler “estirpare” la superstizione della religione ne ha creata una nuova. Non a caso le dieci regole impresse sulle lastre rappresentavano una sorta di nuovo catalogo dei Dieci comandamenti della nuova era. Esse erano: mantieni l’Umanità sotto i 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura; guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità; unisci l’Umanità con una nuova lingua viva; domina passione, fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione; proteggi popoli e nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali; lascia che tutte le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale mondiale; evita leggi poco importanti e funzionari inutili; bilancia i diritti personali con i doveri sociali; apprezza verità, bellezza e amore, ricercando l’armonia con l’infinito; non essere un cancro sulla terra, lascia spazio alla natura, lascia spazio alla natura. Quest’ultimo punto, in particolare, richiama da vicino l’idea di un certo ambientalismo secondo cui l’umanità è nociva per l’ambiente e va ridimensionata per preservare il pianeta: si pensi, ad esempio, al libro del biologo Paul R. Ehrlich, “La bomba demografica”; mentre il riferimento al controllo della riproduzione rientra nei piani del malthusianesimo. Alcuni gruppi cristiani hanno definito i dieci punti scolpiti sulle tavole come “i Dieci Comandamenti dell’Anticristo”.
Proprio per il suo significato, la distruzione dell’opera, avvenuta il 6 luglio 2022 ad opera di ignoti con un’esplosione, è stata definita un “atto simbolico”, emblema della possibile sconfitta della “nuova era” tecnocratica e scientista che alcuni identificano con il cosiddetto “Nuovo ordine mondiale”.
luca dice
I dieci punti scolpiti sulle tavole sembrano la versione aggiornata del manuale delle Giovani Marmotte riservato ai dementi che sono spuntati negli ultimi anni: gretini, accoliti di Schlein, adepti di Schwab, cultori della religione gender, maniaci del siero a mRna, diffamatori dei russi, terrapiattisti ecc., che stanno mandando a ramengo l’occidente (senza maiuscola, perché qui di maiuscolo non c’è più nulla).
Chissà, magari domani, dopo che il resto del mondo ci avrà risvegliato a suon di sberle, si tornerà con i piedi per terra.
Per ora l’unica cosa certa è che se oggi le cose vanno male, domani andranno peggio.