Il Qatar siamo Noi #12
Pur senza essere riuscito a guadagnarsi il mondiale qatariota, il calcio italiano irrompe sulla ribalta globale con l’ennesimo pasticciaccio di brogli e intrallazzi. Un’indagine della procura di Torino ha scoperchiato il vaso di Pandora: i bilanci della Juventus sono stati, almeno a partire dal 2018, sistematicamente “aggiustati” attraverso il gioco degli scambi di calciatori con plusvalenze fittizie, operazioni di mercato messe in piedi per finalità contabili più che tecniche. Nel campionato 2019-2020, inoltre, sarebbe stata concordata con i calciatori una finta riduzione degli stipendi a seguito del lockdown e dell’interruzione della competizione, con i membri della squadra che avrebbero ricevuto in nero una parte di quanto pattuito. L’intero cda della società ha presentato le dimissioni, a cominciare dal presidente Andrea Agnelli: rischiano a breve di essere rinviati a giudizio per aggiotaggio e falso in bilancio. Sullo sfondo, la faida all’interno del clan Agnelli fra il presidente dimissionario e suo cugino John Elkann, il quale viene presentato dai giornali che lui stesso controlla come saggio ed assennato in contrapposizione al parente generoso ma pasticcione. La voce del padrone si fa sentire attraverso i 12 quotidiani controllati dal gruppo GEDI: il giocattolo bianconero che tanto piaceva alla malanima dell’Avvocato costa troppo, e i 55 milioni di euro “regalati” a Cristiano Ronaldo gridano ancora vendetta. Nell’immediato futuro, le varie holding di famiglia saranno costrette a tagliare i rami secchi: dopo aver “respirato” mentre agli italiani si mozzava il respiro con il “patto della mascherina” fra Giuseppe Conte e John Elkann (27 milioni di mascherine al dì sfornate dagli stabilimenti che una volta producevano automobili), il clan si prepara a definire una nuova strategia di impatto sul mondo. Nel secolo passato il calcio “tirava” come fenomeno di massa, e i miliardi spesi per i vari Zidane e Platini rappresentavano un investimento: con la plebe il pallone funzionava meglio del bastone. Nel nuovo secolo, i fenomeni di massa sono altri, ed il gruppo GEDI con lungimiranza li intravede: i nuovi Del Piero sono da ricercare fra gli influencer. Allo scopo, pacchi di miliardi sono in rampa di lancio per finanziare “academy” di giovani promesse della “Gen Z”, mentre attraverso una serie di protocolli con il ministero dell’istruzione, il gruppo GEDI è diventato un azionista di riferimento della scuola pubblica. I 36 scudetti eccetera appartengono al passato.Juve: storia di un grande errore.
GR
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