Ormai è risaputo e largamente attestato che centinaia di migliaia di persone hanno visto peggiorare il proprio stato di salute a seguito della somministrazione dei vaccini anti-covid. È un fatto che trova riscontro in molte denunce, sia da parte dei singoli, sia da parte di associazioni di categoria, gruppi di privati cittadini etc. Adesso alla già folta pattuglia di coloro che denunciano le gravi conseguenze post vaccino, non soltanto in Italia, si unisce il COSAP, un sindacato di polizia.
Luca Cellamare, sindacalista del COSAP, denuncia pubblicamente quanto sta accadendo con le forze dell’ordine con agenti quarantenni “ridotti a svolgere servizi basilari con grande fatica, perché hanno problemi respiratori, affanno, problemi cardiovascolari e di pressione”. Una situazione che vedrebbe 50 mila agenti in servizio presso Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza. Cellamare racconta pure come sia stata eseguita la vaccinazione presso le forze dell’ordine. In un primo momento, polizia e militari “venivano vaccinati presso le strutture sanitarie militari, come da protocollo” spiega Cellamare. Quando i medici militari hanno cominciato a notare il sorgere di problemi a seguito delle vaccinazioni, spaventati di possibili conseguenze a livello penale – non essendo loro dotati di scudo penale come i colleghi “civili” – a seguito di possibili denunce da parte dei colleghi – “hanno deciso di violare i protocolli “invitando i militari e i poliziotti a vaccinarsi presso gli hub vaccinali”. Ma non solo. Chi si rifiutava di ricevere il vaccino perché già guarito dal covid, veniva sospeso con l’Aifa che non si è mai interessata a queste dinamiche e che anzi lamentava, per bocca del suo direttore generale Nicola Magrini, di essere intasata di email di agenti che denunciavano questa pratica.
Adesso molti agenti che presentano questi problemi di salute legati ai vaccini, piuttosto che denunciare i suddetti problemi come eventi avversi della vaccinazione, si fanno riformare con gravi ripercussioni a livello finanziario che incidono sul trattamento pensionistico. Il COSAP spiega infatti che, se denunciassero gli eventi avversi, potrebbero ricevere il riconoscimento della malattia per causa di servizio, avendo effettuato la vaccinazione nell’adempimento del proprio dovere.
Una situazione davvero allarmante che coinvolge tutta la popolazione italiana, con malattie rare che colpiscono i giovani, tumori che compaiono a iosa e peggioramento di situazioni cliniche pregresse. Nessuno ovviamente pagherà mai per questi crimini, nè Pfizer che continua ad incassare miliardi e a dominare il mercato farmaceutico, né i nostri governanti che hanno già nascosto le tracce dei rapporti poco chiari tenuti con Big Pharma.
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