Giuseppe Russo
Avanti.it
Questa notte, poco prima delle 4, un attentato avrebbe colpito Susanna Schlein, funzionaria dell’ambasciata italiana in Grecia nonché sorella della più nota Elly, deputata e (probabile) candidata alla guida del Partito Democratico. In base a quanto riporta l’Ansa, a Papagos, nei dintorni di Atene, ignoti avrebbero preso di mira l’auto di Susanna Schlein, che era parcheggiata in una zona residenziale (presumibilmente, nei pressi della sua abitazione), facendola saltare in aria grazie a delle bombe molotov; il boato prodotto dall’esplosione avrebbe destato dal sonno la diplomatica, la quale avrebbe poi colto i piromani mentre provavano a fare lo stesso con un altro veicolo di sua proprietà. Il ministro degli esteri Antonio Tajani, che proprio in questi giorni si trova in missione istituzionale in Grecia, ha rilevato che la Schlein è “salva per miracolo”, visto che l’esplosione avrebbe potuto interessare l’impianto del gas del palazzo in cui vive; Tajani ha pure anticipato che gli inquirenti greci attribuiscono l’attentato ad ambienti anarchici, come avrà occasione di confermare il ministro per la sicurezza dei cittadini del governo di Atene Panagiotis Theodorikakos dopo un colloquio con l’omologo italiano Matteo Piantedosi. La “pista anarchica” sarebbe avvalorata dal fatto che nei giorni scorsi si sono tenute in Grecia diverse iniziative di solidarietà ad Alfredo Cospito, l’anarchico italiano da quaranta giorni in sciopero della fame per protestare contro un regime carcerario particolarmente gravoso, fra le quali il presidio davanti all’ambasciata italiana di mercoledì scorso. Nelle circostanze precedenti, tuttavia, ad essere prese di mira erano state sedi istituzionali e non abitazioni private.
Quella appena trascorsa è stata una notte agitata a Papagos, sobborgo a Nord di Atene tirato su negli anni ’50 per gli ufficiali dell’esercito ed oggi area residenziale ad alto reddito che ospita le sedi del ministero della difesa e di quello dei trasporti. Già alle 5.27, infatti, il sito di informazione skay.gr riportava la notizia del rogo doloso, scrivendo che i vigili del fuoco avevano domato un incendio divampato nel garage di un condominio prima che il fuoco si propagasse agli edifici vicini. Un’ora dopo, alle 6.29, l’articolo pubblicato su nantiareport.gr era più circostanziato: vi si parlava di una chiamata giunta al centralino dei vigili del fuoco alle 3.50 e di un incendio scoppiato per cause non chiarite in un garage seminterrato, senza alcun riferimento a piromani armati di molotov. Fra le 7.30 e le 8 la svolta, con Tajani che pubblicava un tweet sul suo account personale in cui denunciava la vicenda come un attentato ed esprimeva solidarietà a Susanna Schlein, seguito a mezzora di distanza da un tweet di condanna pubblicato sull’account ufficiale della Farnesina. A metà mattina, dopo che pure le agenzie italiane avevano riportato il fatto, (la notizia Ansa sopra citata è delle 10.52), i giornali greci iniziavano a pubblicare resoconti in cui si parlava di incendio doloso e di liquido infiammabile, ma senza far riferimento a boati ed esplosioni. Successivamente, pure sulla stampa greca prendeva corpo la “pista anarchica”, ma solo in relazione alle dichiarazioni di Tajani e della Meloni: sul posto, inoltre, gli inquirenti non avrebbero trovato alcuna “molotov con la miccia semiconsumata” (di cui parla l’Ansa alle 10.52) ma solo una scatola di fiammiferi. Di esplosioni e risvegli nella notte pare non esservi traccia. Secondo la versione italiana, dunque, piromani presumibilmente anarchici avrebbero preso di mira la Schlein per il suo ruolo all’ambasciata come atto di protesta contro il governo italiano in relazione al caso Cospito; costoro avrebbero lanciato una molotov contro l’auto della funzionaria (in un garage seminterrato affermano i primi resoconti) facendola esplodere e svegliando, si suppone, non solo lei ma tutto il circondario; a quel punto, invece di dileguarsi, avrebbero provato ad appiccare il fuoco ad una seconda vettura, rinunciandovi perché colti in flagrante dalla proprietaria. Nella fuga precipitosa che ne sarebbe seguita, infine, i malviventi avrebbero disseminato di indizi la scena del crimine, su tutti la famosa “molotov con la miccia semiconsumata”.Secondo i greci, invece, anarchici a parte, a Papagos sarebbero stati rinvenuti scatole di fiammiferi, bottiglie di liquido infiammabile e fuochi d’artificio (del ritrovamento di questi ultimi se ne inizia a scrivere dalle 11 in poi) L’esplosione, ad ogni modo, l’hanno sentita solo alla Farnesina.
Susanna Sylvia Schlein è una diplomatica di carriera che ricopre il ruolo di vice capo missione e primo consigliere dell’ambasciata italiana in Grecia, dopo essere entrata giovanissima nei ranghi del ministero degli esteri ed aver lavorato in Germania e in Albania. Di lei si trova traccia solo nelle più dettagliate biografie dell’illustre sorella minore Elly: prima dell’attentato, la sua figura era avvolta in un cono d’ombra. La diffusione della notizia ha alimentato un certo “complottismo” in Italia, in virtù del quale non dovrebbe essere privilegiata la pista anarchica, ma quella che conduce ai neonazisti di Alba Dorata, i quali avrebbero colpito Susanna per punire Elly, proprio nel momento in cui quest’ultima si prepara ad annunciare ufficialmente la sua candidatura alla segreteria del PD.
Dopo un paio di settimane di titubanze montate ad arte, Elly ha invitato tutti i suoi sostenitori al Monk, locale di Roma noto per i concerti di jazz e per i raduni di Zingaretti, per domenica 4 dicembre ; lo ha fatto attraverso un video diffuso sui suoi canali social, come le sarà stato suggerito dai guru della Social Changes che la seguono passo passo, e tutto lascia presagire che in quella sede scioglierà finalmente la riserva sulla sua candidatura. Fra i maggiorenti del PD, solo Letta e Franceschini, la cui compagna Michela Di Biase sarà nel parterre degli ospiti alla kermesse schleiniana, hanno abbracciato senza remore la causa della “papessa straniera”; gli altri traccheggiano, cincischiano, prendono tempo, soprattutto nell’ambito della fantomatica “sinistra” del PD, all’interno della quale l’unico schleiniano convinto pare il vicesegretario Peppe Provenzano (anch’egli uomo della Social Changes), mentre Orlando e gli zingarettiani sembrano orientati a puntare sul sindaco di Pesaro Matteo Ricci. La Schlein, insomma, non ha convinto il corpaccione del partito, e c’è già chi minaccia le barricate contro di lei. Il Domani l’ha descritta come in preda allo scoramento ed in procinto di ritirarsi. E dire che, con la demolizione controllata di Aboubakar Soumahoro, il suo principale rivale mediatico più che politico, la strada di Elly pareva spianata. Quando l’ex paladino degli ultimi si presentò alla Camera con gli stivali inzaccherati esibendosi in un teatrale pugno chiuso (sono quelle le cose che mandano in brodo di giuggiole il piddino medio), una preoccupatissima Elly Schlein ebbe modo di esclamare, come riportato da il Giornale, “Fra sei mesi ce lo ritroviamo segretario”. Il rischio è stato scongiurato, e nel frattempo la Schlein non ha sprecato un solo tweet per solidarizzare con l’uomo che aveva definito nel giugno 2019 “grande testa, grande cuore…una persona vera”. In tutto questo, a 48 ore dal raduno romano in cui plausibilmente annuncerà la sua “discesa in campo”, un attentato dai contorni fumosi colpisce sua sorella. Con ogni probabilità non ci sono di mezzo né anarchici e né neonazisti, ma solo barbe finte di questa o quella cordata, provenienti dallo stesso milieu al quale apparteneva il padre della nostra eroina, quel Melvin Schlein che era giunto in Italia per combattere la “guerra fredda culturale” contro i comunisti dalla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins di Bologna. Un po’ romanzo di formazione e un po’ spy story, la Schleineide continua. Di sinistra, in tutta la saga, c’è solo l’atmosfera.
Il Contadino dice
Famigliola davvero interessante questa degli Schlein, la sto conoscendo qui, in questa epopea a puntate, spero salti fuori qualcun altro, che so, un fratello, queste due ce l’hanno un fratello? Già me lo immagino, col montgomery, in viaggio su un cargo battente bandiera liberiana… e l’epopea continua
Ali dice
Sto sognando, è chiaro. Un sogno anarchico. Almeno, all’interno del sogno c’è un’Agenzia di stampa che giura che il mio è uno di quei sogni anarchici. Ora stiamo cercando le micce con cui guarnire le nostre molotov anarchiche all’interno del sogno anarchico ma, per ora, senza successo. Speriamo di riuscire a trovarle, prima del nostro risveglio anarchico.
carla dice
La figlia di un americano che era venuto in Italia per “studiare” e tenere a bada i comunisti potrebbe diventare la segretaria del partito che di quei comunisti e, più a torto che a ragione, il successore.
Sarebbe la degna conclusione della parabola della “sinistra” italiana degli ultimi trent’anni.
Pdioti Covidioti a voi il verdetto
carla dice
Elly Schlein è un fenomeno concepito e messo a punto in laboratorio, un ologramma con il nulla intorno, un “esperimento” alle spalle del popolo bue e cornuto, e tutte le sue “campagne” sono pura sceneggiatura, un’americanata postmoderna che può fare presa solo su un’opinione pubblica assuefatta alle fregnacce.
Kamei dice
Sono d’accordo. Il problema che questa ha miliardi di denaro disponibile , campagne elettorali, spese di rappresentanza , Mass media ecc, ecc. Poi uno come noi fa’ una semplice ricerca su internet , sulla sua famiglia , e si trova da punto a capo. Con dicitura “Diritto al Oblio”. Chissa’ quanti scheletri nell’armadio ha suo padre .