Dilagano le proteste guidate dall’opposizione al governo di Edi Rama in Albania.
Migliaia di manifestanti hanno marciato sabato davanti all’ufficio del primo ministro e hanno lanciato petardi all’ingresso degli uffici governativi ove erano schierati centinaia di agenti di polizia in tenuta antisommossa. “Dimettiti, vai dove appartieni, al pilastro della vergogna, alla casa dei traditori” ha detto Sali Berisha, una delle personalità a capo delle proteste e anche capo del Partito Democratico all’opposizione, dichiarando che le manifestazioni continueranno.
Gli oppositori e i suoi sostenitori accusano l’esecutivo di non fare abbastanza per risolvere il problema della povertà, con migliaia di giovani che lasciano il paese per trovare lavoro e il costo della vita che è diventato troppo elevato. “Come faccio a vivere con una pensione di 7mila lek albanesi (circa 60 euro) al mese? Devo pagare l’affitto, l’elettricità, l’acqua e tutto il resto” ha dichiarato un manifestante.
Ma a ciò si aggiungono soprattutto pesanti accuse di corruzione che legherebbero Edi Rama al deep state americano, precisamente all’FBI e a George Soros.
A Sali Berisha, che in passato è stato anche presidente e primo ministro dell’Albania, è stato vietato l’ingresso negli USA e nel Regno Unito per presunte accuse di corruzione. Ma il politico si difende sostenendo che si tratterebbe di accuse false e che Rama avrebbe corrotto l’ex funzionario dell’FBI Charles McGonigal per condurre campagne diffamatorie contro di lui e gli altri partiti di opposizione.
Secondo i critici Rama sarebbe anche un fantoccio di George Soros, essendo stato membro del consiglio di amministrazione della filiale albanese della Open Society Foundation nel 1993, e non a caso nel 2013 era anche presente al matrimonio dello speculatore.
Il legame tra Soros e Rama era già emerso nel febbraio 2017 durante lo scontro tra il Procuratore Generale albanese, Adriatik Llalla e l’ambasciatore statunitense Donald Lu, quest’ultimo accusato di essere un agente di Soros, di voler manipolare dall’interno la politica albanese e di aver minacciato il Procuratore nel caso si fosse opposto alla riforma giudiziaria di Rama. Tale riforma era dunque stata fortemente sostenuta dagli americani e dallo speculatore.
Insomma, è chiaro che l’Albania è a tutti gli effetti una colonia americana, membro anche della NATO, e guidata da un governo fantoccio di Soros.
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