Dal cassetto di eminenti ricercatori che lavorano nell’ombra per il Bene della Conoscenza è uscito nel momento più appropriato uno “studio” che mette in correlazione non i vaccini e gli effetti avversi, ma questi ultimi e “le credenze sui vaccini, la paura, la fiducia e le aspettative”. Nel gergo clerico-scientifico si parla di “effetto nocebo”: in parole poverissime, se uno ha paura di stare male dopo la somministrazione del siero, male starà. E così, secondo la dottoressa Katia Mattarozzi, che ha avuto il privilegio di dispensare pillole di verità dalle pagine del Corriere, i “fattori psicologici” sopra elencati “spiegano il 30% della variabilità in termini di insorgenza e intensità” di questi famosi effetti avversi che tanto avversi poi non sono (visto che “Nessun partecipante ha riportato effetti collaterali tali da richiedere un intervento medico”) e che, se si abbracciasse con il cuore puro la fede nella Scienza neanche si manifesterebbero; gli esperti che hanno messo mano allo studio sentenziano infatti amaramente che “Nonostante rigorosi studi scientifici abbiano fornito dati solidi sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini, molte persone hanno approcciato la vaccinazione preoccupate del possibile sviluppo di effetti avversi”. Nella ricerca portata avanti dagli studiosi dell’università di Bologna si mette nero su bianco che dinamiche di carattere psicologico possono influenzare processi biochimici, giungendo ad alterare il funzionamento di un farmaco. Gli stessi studiosi, con ogni probabilità, bollerebbero come “superstiziose” le persone che si affidano a pratiche “alternative” che associano i processi della mente a quelli del corpo per guarire dai loro malanni: la preghiera “classica” della tradizione giudaico-cristiana e la meditazione che viene dall’Oriente per la Scienza pari sono. Tuttavia, siamo nello stesso ordine di idee, ed attribuendo alla mente umana il potenziale di condizionare la fisiologia dell’organismo si finisce in un universo che è solo in apparenza inesplorato, una nuova frontiera in cui ci sono elementi che non sono “misurabili” secondo i parametri scientifici. Si finisce dalle parti di quello che viene sovente stigmatizzato come “pensiero magico”, una categoria particolarmente cara a Paolo Giordano, ex giovane scrittore evolutosi presto in “venerato maestro” fino a diventare editorialista di punta dello stesso Corriere della Sera. Giordano, la cui fama di promessa delle patrie lettere è legata al romanzo d’esordio La solitudine dei numeri primi (che risale al 2008), ha tenuto in questo ultimo triennio un “diario pandemico” che ha scandito le diverse fasi del terrore (fra i titoli memorabili: “la falsa sicurezza sui numeri”…che sono il suo forte, visto che è un letterato con formazione scientifica) a beneficio dei lettori più intellettuali, propinando gli stessi contenuti pure ai teledipendenti dagli schermi de La7. Nel suo ultimo intervento (“Noi, il Covid, una storia non finita”), Giordano ammonisce sul pericolo di passare dal “Tempo dell’Emergenza” al “Tempo della Superstizione”, ammettendo che pure nelle profondità del suo essere si è smossa “qualche zolla di pensiero magico” nel momento in cui è stato costretto a constatare che nella sua cerchia di conoscenti in diversi negli ultimi tempi si sono ammalati. Ora, mentre per le persone dabbene come Paolo Giordano e i suoi lettori, “C’è una percezione diffusa di trovarci in uno strascico di malattia”, altri meno assennati si ritrovano invasati dal demone del dubbio, subendo la tentazione di dare la colpa ai vaccini. Tale pulsione irrazionale, afferente di fatto al “pensiero magico”, innesca nell’animo di Giordano un moto di pessimismo tragicosmico: “siamo più disposti ad ammettere legami fra ciò che ci ha curato e l’ipotetica insorgenza di problemi sconosciuti, di quanto siamo disposti ad ammettere che un virus assolutamente nuovo per la specie umana, il cui grado di novità abbiamo ormai sperimentato tutti o quasi sul nostro stesso organismo, possa avere conseguenze a medio o lungo termine che ancora non sappiamo”. Rovesciando la magia del pensiero, ogni male diventa attribuibile al coviddi, vita natural durante e pure dopo: ogni decesso più o meno prematuro sarà frutto di “una conseguenza a lungo termine che ancora non sappiamo”. Alla resa dei conti, l’irrazionalismo è tutto dalla parte di Giordano e degli altri consimili adepti di questo culto di morte che continua ad appestare il mondo. Il Corriere Magico ne rappresenta la Bibbia tascabile.
GR
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