Lunedì un certo numero di manifestanti ha preso d’assalto la corte d’appello di Abuja, la capitale della Nigeria, per esprimere la propria preoccupazione per l’esito delle elezioni, ma gli agenti della sicurezza gli hanno impedito di entrare in tribunale.
“Siamo qui per chiedere alla magistratura di dare giustizia ai nigeriani”, ha detto il leader della protesta Orngu Angwu.
La prossima settimana la Nigeria prenderà avvio la sfida sull’esito per le elezioni presidenziali.
Il tribunale elettorale nigeriano inizierà lunedì a esaminare le petizioni dell’opposizione che contestano la vittoria del presidente eletto Bola Tinubu nel controverso voto presidenziale di febbraio, secondo i documenti del tribunale mostrati venerdì.
Tinubu, del partito al governo All Progressives Congress, ha sconfitto i suoi più stretti rivali Atiku Abubakar del Partito democratico popolare e Peter Obi del Partito laburista, che hanno denunciato la frode e hanno lanciato una sfida in tribunale.
L’udienza sarà davanti ai giudici della Corte d’Appello, che costituiscono il tribunale. In base alle leggi elettorali della Nigeria, il primo giorno dell’udienza vedrà gli avvocati dei candidati concordare i testimoni e le prove da utilizzare durante il procedimento.
Il continente africano si conferma come crocevia di subbugli politici e di instabilità. Alle proteste in corso in Nigeria si aggiungono quelle sull’esito elettorale in Kenia e all’ingovernabilità diffusa in Sudan. Il continente nero è nero di rabbia.
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