Microsoft si appresta a eliminare 11mila posti di lavoro in un licenziamento di massa, che sarà attuato nei prossimi giorni. Il gigante tecnologico starebbe effettuando una riduzione della sua forza lavoro nell’ambito del rallentamento dell’economia globale. Si tratterebbe del 5% della forza lavoro totale, poiché la multinazionale impiega circa 221mila lavoratori a tempo pieno, di cui 122mila negli Stati Uniti e 99mila internazionalmente.
“I prossimi due anni saranno probabilmente i più difficili per l’industria tecnologica” ha dichiarato l’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella, “Microsoft non era immune ai cambiamenti globali”. La necessità della compagnia sarebbe la ristrutturazione della forza lavoro per risparmiare e rimanere competitiva, data la paura della recessione da parte degli investitori.
I licenziamenti sembrano essere una tendenza nel 2023, con molti altri giganti che stanno preparando riduzioni di massa del personale e della forza lavoro. Nelle scorse settimane infatti Amazon aveva tagliato 18mila posti di lavoro raggiungendo il record dei licenziamenti, seguito subito da Meta (l’azienda di Mark Zuckerberg che gestisce Facebook, Instagram e WhatsApp) e da Salesforce, un fornitore di software, quest’ultimo con settemila licenziamenti. “Con l’incremento delle nostre entrate durante la pandemia, abbiamo assunto troppe persone e ora stiamo affrontando difficoltà economiche, specialmente con il rischio recessione del 2023” ha dichiarato Marc Benioff, amministratore delegato di Salesforce. In media nel 2023 oltre milleseicento impiegati al giorno stanno perdendo il lavoro nell’industria tecnologica a livello globale, ovvero 91 compagnie, tra cui anche Oracle, Twitter, Tesla, Hp e Alphabet(che gestisce Google e Youtube), hanno licenziato 24mila impiegati nei primi quindici giorni del 2023.
Dopo che le multinazionali del Big Tech hanno beneficiato fortemente dei lockdown e delle restrizioni pandemiche attuando anche una concorrenza sleale nei confronti delle aziende che non erano preparate alle vessazioni dei governi spacciate per misure sanitarie, adesso i loro proprietari stanno attuando una riduzione del personale per poter continuare a incassare utili da capogiro. Così ora anche l’azienda di Bill Gates segue le stesse scelte attuate dalle aziende di Jeff Bezos, Mark Zuckerberg ed Elon Musk, quest’ultimo diventato l’uomo più ricco del mondo durante la pandemia decuplicando il suo patrimonio da venti miliardi di dollari del 2019 ai duecento miliardi attuali.
AS
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