Ultimamente molti utenti Instagram stanno lamentando il fatto di non poter aggiungere contenuti audio ai propri post, molti dei quali sono diventati muti da un momento all’altro. La cosa sta danneggiando soprattutto i content creators che ultimamente stavano facendo un uso sempre maggiore del social. Di seguito spieghiamo sinteticamente i motivi per cui ciò è avvenuto. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la società Meta, approfittando del proprio peso contrattuale, avrebbe indebitamente interrotto le trattative sulla stipula della licenza d’uso sui diritti musicali e non avrebbe fornito alla società le informazioni necessarie affinché la negoziazione avvenisse nel rispetto del principio di equità. La società è quindi accusata di abuso di dipendenza economica nella negoziazione.
Da un lato infatti Meta, interrompendo le trattative per il rinnovo del contratto scaduto, ha eliminato dalle sue piattaforme i contenuti musicali tutelati da SIAE, danneggiando così sia i diritti degli autori sia gli interessi degli utenti dei social da essa gestiti che, senza poter continuare ad usufruire di quei contenuti, vedrebbero limitata la propria possibilità di scelta. Dall’altro lato la società avrebbe approfittato dello squilibrio contrattuale di cui gode chiedendo di accettare un’offerta economica inadeguata, senza inoltre fornire le informazioni per verificarne la congruità.
La condotta di Meta comprimerebbe quindi anche la capacità competitiva di SIAE sul mercato eliminando da esso la gran parte degli autori italiani che essa rappresenta e tutela con conseguenze negative per la remunerazione dei diritti dei produttori di opere musicali e delle altre posizioni giuridiche parimenti tutelate dalla legge italiana. Inoltre potrebbero esserci ripercussioni anche per quegli autori tutelati da altre società, che sono però contitolari dei diritti insieme agli autori tutelati da SIAE. Nel frattempo l’ antitrust ha inoltre avviato un procedimento per l’adozione di misure cautelari in base a quanto disposto dall’art.14 bis della legge 287/1990 in quanto l’interruzione dei rapporti fra Meta e SIAE potrebbe avere ripercussioni nelle dinamiche competitive fra i soggetti che costituiscono il mercato dei diritti d’autore.
Non è un buon periodo per l’azienda Meta che si trova al centro di polemiche sia per quanto riguarda i licenziamenti sia per la tutela dei dati personali per la quale è stata messa sotto accusa anche in Europa. In precedenza infatti era già stata sanzionata per la sua privacy policy che costringeva gli utenti ad accettare annunci personalizzati creando di fatto un efficace sistema di sorveglianza digitale. In Italia invece sempre a motivo delle politiche sulla privacy era già stata accusata dal Garante un’altra big tech: la società Open AI di Elon Musk.
Francesca Luchini
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