Il presidente americano Joe Biden ha ricevuto venerdì il primo ministro giapponese Fumio Kishida alla Casa Bianca. Durante l’incontro nello Studio Ovale, Biden ha ricordato che gli Stati Uniti supportano fortemente la sicurezza del Giappone. Il leader giapponese si è recato a Washington dopo aver annunciato nel suo paese la necessità di aumentare le spese militari per i prossimi cinque anni, fino al 2% del PIL, nel frattempo si prepara anche per il G7 e ha già incontrato diversi leader europei compresi quelli di Regno Unito, Francia e Italia, rafforzando le alleanze militari. Lo scopo è quello di rafforzare la difesa per paura delle minacce della Cina, della Russia e della Corea del Nord.
“L’Asia orientale potrebbe essere la prossima Ucraina” ha dichiarato Kishida l’indomani dell’incontro con il presidente Biden “La situazione intorno al Giappone sta diventando progressivamente più pericolosa con i tentativi unilaterali della Cina di cambiare con la forza lo status quo del Mar Cinese Meridionale e del Mar Cinese Orientale, a ciò si aggiungono le attività nucleari e missilistiche della Corea del Nord”.
Kishida si riferisce alle attività relative ai missili che la Cina ha lanciato ad agosto nelle acque della zona economica del Giappone come parte di una esercitazione contro Taiwan. Inoltre, parla anche delle attività nelle acque dove Pechino ha delle dispute territoriali con Filippine e Vietnam.
Proprio sabato la Corte Suprema filippina ha dichiarato nullo e incostituzionale l’accordo del 2005 tra la compagnia petrolifera nazionale e quelle di Cina e Vietnam per le esplorazioni congiunte nel Mar Cinese Meridionale.
Ma il Giappone sta rafforzando anche l’alleanza militare con l’India, mediante le prime esercitazioni congiunte che vedono l’impiego di aerei da combattimento. Uno dei fattori chiave di questa partnership è la preoccupazione condivisa per l’impatto dell’ascesa dell’influenza cinese nella regione indo-pacifica.
Si fa sempre più chiara la strategia americana di costituire un asse anticinese nell’area dell’indo-pacifico, e sempre più concreta la prospettiva dell’apertura di un nuovo fronte bellico contro Pechino.
AS
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