La manifestazione contro i tagli alla sanità aumenta la pressione sulla presidente della Comunità autonoma di Madrid Isabel Diaz Ayuso, e torna ad affollare le strade dopo tre mesi.
Secondo le autorità 250mila persone (un milione secondo gli organizzatori) si sono riversate in Plaza de Cibeles a Madrid, chiedendo la fine dei tagli al sistema sanitario pubblico, attuato dalla Comunità autonoma di Madrid guidata dal Partito Popolare. La marcia indetta dalla Federazione delle Associazioni in Difesa della Salute Pubblica (Fadsp) chiede un aumento della spesa sanitaria per fermare la fuga dei medici madrileni, molti dei quali dopo il tirocinio preferiscono lasciare immediatamente la regione, e per affrontare la saturazione degli ambulatori. “I successivi governi del Pp hanno optato per la privatizzazione della sanità pubblica, deteriorandola intenzionalmente” hanno dichiarato alcuni manifestanti.
Secondo le associazioni la situazione è drammatica soprattutto per le cure primarie, dal momento che Madrid è la comunità autonoma con la più bassa spesa pro capite e la più bassa percentuale di spesa sanitaria dedicata a questo primo livello di assistenza. Secondo quanto denunciano le associazioni, fino al 26,72% delle persone con un problema di salute non ha potuto accedere alle visite. Da lì il passo successivo è il collasso delle strutture ospedaliere.
Attualmente dal 21 novembre sono in sciopero 4240 medici di famiglia e 720 pediatri di base. Ma le trattative sono ad un punto morto, e il governo locale di Isabel Diaz Ayuso ritiene che si tratti di una protesta politica. La manifestazione è l’ultimo gesto di forza di un gruppo stremato in strada e in ambulatorio dopo quasi tre mesi di mobilitazioni. I medici di base in sciopero non percepiscono lo stipendio intero da più di dieci settimane.
Insieme a loro sono sul piede di guerra anche gli oltre duecento medici degli ex Servizi di Emergenza Primaria e dei Servizi di Assistenza Rurale e Summa 112 interessati dalla riorganizzazione del modello di pronto soccorso extraospedaliero.
Ecco che dopo le manifestazioni di carattere nazionale nel Regno Unito e in Francia, ora si aggiungono anche massicce manifestazioni di dimensione regionale a Madrid, specificamente per i tagli alla sanità. Il filo rosso che unisce questi movimenti di protesta e scioperi in questi paesi è lo stesso, ovvero l’opposizione dei popoli a misure neoliberiste attuate dai governi, che prevedono tagli ai servizi pubblici, o al sistema pensionistico e altre misure che provocano un aumento delle diseguaglianze sociali.
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