In questi giorni a Ginevra l’OMS sta negoziando il nuovo trattato pandemico internazionale, la linea del quale è sempre quella di una progressiva cessione di sovranità degli stati in materia di salute pubblica. A partecipare alla negoziazione sarà anche Sandra Gallina, la direttrice del settore salute e sicurezza alimentare della Commissione europea, e centrale nella discussione sarà l’approccio da questa sostenuto della cosiddetta Global health strategy. Come risulta dal discorso tenuto dal commissario alla salute Kyriakides dinanzi alla Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del parlamento europeo, tale approccio sarebbe scaturito da ciò che la pandemia “ha insegnato” e consisterebbe nell’adozione di “procedure di autorizzazione all’immissione in commercio” dei farmaci che risultino “più semplici e rapide”, sull’esempio di quelle adottate per l’autorizzazione dei vaccini contro il coronavirus. In sostanza, per la suddetta commissione occorre prevenire le pandemie, che Ursula Von der Leyen e le altre autorità europee ritengono ineluttabili, rendendo normali quelle procedure adottate in via eccezionale per l’autorizzazione e la messa in commercio dei farmaci sperimentali utilizzati durante la pseudo-pandemia. Questa è dunque la linea di normalizzazione dell’emergenza che la Commissione europea porterà avanti in sede di discussione con l’OMS.
In quest’ottica infatti l’Europa, nonostante i dubbi intorno alla vicenda covid come le numerose reazioni avverse registrate e le scarse valutazioni in merito all’opportunità di somministrazione dei sieri ai bambini, dovrebbe diventare capofila in “sviluppo, produzione e distribuzione dei vaccini”, compresi quelli contro le malattie infantili. Prosegue a gonfie vele quindi la collaborazione dell’Unione europea con l’OMS con un “forte coinvolgimento” della prima anche nel fondo pandemico, così come rimane intatto il “forte sostegno” politico a Gavi, l’organizzazione di Bill Gates che mentre lancia avvertimenti sulle prossime pandemie, promuove i vaccini in tutto il mondo. A confermare il sostegno alle due organizzazioni è proprio il testo di approfondimento della Global health strategy pubblicato sul sito della Commissione lo scorso novembre.
Francesca Luchini
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