Il tribunale di Milano assolve un ragazzo che aveva violato la quarantena, e afferma che l’obbligo generalizzato è incostituzionale.
Un cittadino italiano di 38 anni è stato assolto dal Tribunale di Milano dal reato di falso ideologico. Il 15 gennaio 2022 fu fatto scendere dal treno Milano-Bari perché privo di un tampone anti-covid negativo dopo un test positivo che risaliva a tre giorni prima. La Procura chiedeva alla giudice Sofia Fioretta la condanna a due mesi per aver violato l’obbligo generale di quarantena per i positivi introdotto il 25 febbraio 2020, ma la giudice ha escluso il reato per tre ragioni. L’indiziato non sarebbe stato in grado di mettere in pericolo la salute pubblica mediante concreta possibilità di contagio, in quanto del tutto asintomatico al momento del controllo. Non è possibile imporre una quarantena mediante un obbligo generalizzato con un DPCM, tra l’altro neppure sottoposto al vaglio delle camere, poiché costituirebbe una violazione illegittima della libertà personale che sarebbe incostituzionale. La libertà personale può essere ristretta solo in particolari casi e solo dall’Autorità Giudiziaria con provvedimenti “ad personam”, cioè indirizzati ad una persona singola.
Ormai sono numerosissime le sentenze di diversi tribunali in tutta Italia che assolvono le persone denunciate per aver violato le varie restrizioni. Per esempio, a gennaio 2021 il tribunale di Reggio Emilia aveva assolto una coppia accusata di aver violato i divieti di circolazione, sostenendo che un atto amministrativo come un DPCM non può restringere i diritti fondamentali. A marzo 2021 il tribunale di Pisa aveva assolto due marocchini che avevano violato il lockdown. Oppure a novembre 2022 il tribunale dell’Aquila aveva condannato una ditta di pulizie nell’Asl che aveva sospeso una dipendente non vaccinata, sostenendo addirittura che l’obbligo vaccinale fosse illegittimo poiché i vaccini del covid non prevengono il contagio, mentre la motivazione scritta nel decreto-legge fosse proprio la “prevenzione dall’infezione”.
Eppure, per tre anni i politici e la Corte costituzionale hanno difeso tutte le restrizioni, dai lockdown, agli obblighi di mascherine, dal coprifuoco, fino al green pass e all’obbligo vaccinale che hanno privato i cittadini di tutti i diritti fondamentali. Ricordiamo la recente dichiarazione della Corte costituzionale a sostegno della legittimità dell’obbligo vaccinale.
Se guardiamo all’estero vediamo poi moltissime nazioni, dalla Spagna, alla Romania, dagli Stati Uniti, all’India e molti altri paesi in cui le corti costituzionali o i tribunali hanno bloccato provvedi simili dichiarandoli illegittimi e spesso annullando le sanzioni.
Possibile che oggi in Italia la corruzione sia talmente radicata ai piani alti che nessuna figura istituzionale, finanche il Capo dello Stato o i membri della Corte Costituzionale, che dovrebbero garantire il rispetto dei diritti fondamentali, della democrazia e dello stato di diritto abbia avuto nulla in contrario da dire o non sia riuscito a bloccare almeno una parte dei provvedimenti di tale deriva autoritaria?
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