Angelo Serafini
Avanti.it
Dopo il disastro elettorale delle forze antisistema alle ultime politiche di settembre, adesso una nuova lista cerca di debuttare in Friuli-Venezia Giulia alle regionali che si terranno il 2 e il 3 marzo. Il movimento si chiama Insieme Liberi e nasce dal basso, dall’unione di forze e associazioni locali oltre che di partiti nazionali i quali hanno scelto di mettere da parte il loro simbolo in favore dell’unità. Il progetto attualmente esiste solo a livello regionale, tuttavia si auspica che presto anche altre regioni possano seguire l’esempio. Abbiamo intervistato un membro del gruppo che ha scelto di rimanere anonimo.
Dopo il disastro elettorale alle ultime politiche di settembre, abbiamo visto come sia difficile creare un fronte unico del dissenso. Crede sia possibile e utile unire così tante realtà, anche diverse tra loro? Come sta andando l’esperienza di Insieme Liberi in relazione all’unità tra le diverse realtà?
Difficile, ma non impossibile. Il progetto Insieme Liberi è nato in Friuli-Venezia Giulia dopo quattro mesi di lavoro di un coordinamento civico che unisce circa trenta realtà partitiche alternative, associazioni e comitati che hanno lottato in prima linea negli ultimi due anni e mezzo ed è la dimostrazione che se ci sono la volontà e le condizioni si può giungere ad un’unità. Il nome Insieme Liberi enfatizza proprio il concetto che se il sistema ci vuole divisi per governarci, secondo la dottrina del divide et impera, allora solo insieme e uniti possiamo essere liberi. Alle politiche è stato più difficile sia per il poco tempo per le elezioni anticipate, ma anche per il troppo protagonismo di molti leader del dissenso che volevano mantenere il proprio simbolo e il controllo sul proprio orticello.
In Friuli-Venezia Giulia a livello regionale c’è stato l’impegno e la coerenza di riunirsi al tavolo e porre delle questioni imprescindibili, per esempio 3V ha posto la questione di lottare contro la legge Lorenzin, ovvero l’obbligo vaccinale per i bambini, che per il movimento è una questione fondamentale, mentre alcuni leader a livello nazionale avevano assunto posizioni ambigue in merito. Alcuni hanno dichiarato più volte “no al vaccino covid, ma sì a tutti gli altri”, quindi ci sono anche queste difficoltà nell’unire un fronte, perché a volte ci sono sfumature di idee diverse.
È quindi necessario fare un bagno di umiltà, liberarsi dagli egocentrismi, dai personalismi, mettere da parte i simboli e ragionare tutti insieme. In Friuli abbiamo fatto così e anche i partiti più importanti a livello elettorale, come Italexit e 3V si sono messi allo stesso livello di associazioni e comitati che non avevano mai partecipato a competizioni elettorali, quindi umiltà e volontà di unirsi veramente aldilà dei protagonismi. Purtroppo, però va detto che anche qua in Friuli c’è chi non ha accettato la nostra chiamata all’unità: Rizzo e Toscano vorrebbero candidarsi con il loro simbolo dopo aver snobbato per mesi i nostri inviti.
Oltre al fronte elettorale Insieme Liberi si prefigge l’obiettivo di lottare anche su altri fronti oppure esiste solo per le elezioni? Non rischia di essere il solito partitino o sigla che si scioglierà dopo le elezioni in Friuli?
L’obiettivo principale non è esclusivamente quello elettorale, ma piuttosto condividere attività, eventi e fare rete sul territorio per amplificare il cambiamento, infatti ci sono dei tavoli permanenti tematici che andranno avanti aldilà dei risultati elettorali e questo progetto non si scioglierà dopo le elezioni ma continuerà. Si tratta dunque di due percorsi paralleli che vanno avanti insieme: la rete sul territorio per fare attività di vario tipo e il tavolo elettorale in cui soltanto alcune delle realtà del coordinamento civico, hanno partecipato.
Come sta andando la raccolta firme per presentare la candidatura delle liste? È vero che il sistema sta cercando di boicottarvi aumentando il numero di firme necessarie? Per esempio, in Lombardia sono necessarie molte meno firme in proporzione alla popolazione.
La raccolta delle firme sta andando bene, abbiamo ancora circa un mese di tempo per raccoglierne circa 5mila, mille per collegio, non sono poche. Siamo partiti da qualche giorno, adesso pian piano il passaparola si sta diffondendo. Non abbiamo i riflettori nazionali ed è un progetto che parte dal basso, ma vediamo molte persone arrivare ai nostri tavoli, entusiaste di vederci unite. In ogni caso in Friuli-Venezia Giulia alle ultime politiche tutte le liste alternative hanno raccolto tutte le 1500 firme necessarie, quindi ci aspettiamo ampia partecipazione, ma chiediamo anche aiuto ai canali di informazione indipendente e ai leader nazionali che facciano conoscere meglio il nostro progetto.
È vero che in proporzione alla popolazione se fossimo in Lombardia dovremmo raccogliere solo 800 firme, mentre in Friuli minimo 5mila, ma il numero non è stato aumentato, è piuttosto alto, ma era così anche la scorsa volta, si tratta di una legge elettorale regionale simile a quella delle politiche, atta a rendere più difficile la candidatura di nuove liste. Infatti, chi è in consiglio regionale non deve raccogliere le firme, mentre nuove liste che non hanno espresso almeno un seggio alle ultime regionali devono raccogliere cinquemila firme, mille per collegio.
Ma più che il sistema, chi sta realmente cercando di boicottarci sono Rizzo e Toscano che vogliono presentarsi separatamente nonostante per quattro mesi siano stati invitati al tavolo. I loro referenti regionali potevano partecipare invece di snobbarci per poi fare una chiamata quando ormai da giorni era già iniziata la raccolta firme, per chiedere di mettere un loro candidato nelle nostre liste, è una proposta totalmente inaccettabile, sembra proprio un tentativo di sabotare questa nostra unità per poi promuovere un nuovo simbolo “democrazia popolare e sovrana”. Proprio loro che sono stati i primi fautori della divisione del fronte a livello nazionale ora ci riprovano di nuovo in Friuli, ma non credo riusciranno a raccogliere le 5mila firme, e spero non andranno fino in fondo. Sarebbe veramente un peccato che per l’ennesima volta protagonismi nazionali rovinino un percorso di unione vero e sincero, perché si basa su quattro mesi di lavoro dove tutte le realtà territoriali si sono impegnate e anche diversi altri leader nazionali più onesti si sono fatti da parte. Rizzo e Toscano dovrebbero farsi da parte, perché chi vuole portare avanti il proprio ego, il protagonismo e il proprio simbolo a questo punto lo fa solo per se stesso o mandato dal sistema per dividere il fronte, in questo modo i gatekeeper possono essere smascherati subito. Qui in Friuli dal basso abbiamo costruito questo percorso di unione, che solo dal basso può avvenire, e altri territori presto ci seguiranno solo a quel punto si potrà arrivare anche nel medio e lungo periodo ad un fronte compatto nazionale. Inoltre, Rizzo e Toscano hanno candidato alla presidenza Andrea Zhok, professore di filosofia all’università di Udine, che fino a poco tempo fa legittimava tutte le politiche del governo chiamando sniffatori di colla i “negazionisti” del fronte del dissenso, e appoggiando i vaccini. Dunque, candidano una persona totalmente fuori luogo e che negli ultimi mesi è passata già da un partito all’altro, prima faceva parte di Alternativa e poi è passato ad Ancora Italia, questi sono i personaggi che vogliono ulteriormente dividere il fronte e boicottare progetti onesti di unione.
Speriamo che la gente capisca che non deve dare conto a questi personaggi ma che l’unica lista unitaria è Insieme Liberi.
Aureliano71 dice
Riconosco la mano del 3V su questa operazione a occhi chiusi avendone fatto parte. Adesso invocano l’unità quando a demolire il fronte del dissenso sono stati proprio loro. Bugiardi fino all’ultimo, il loro ex-segretario Teodori mise talmente tanti paletti sulle alleanze che alla fine ha imbarcato solo qualche cane sciolto.
Zhok va contro il Sistema da anni prima che 3V e ItalExit nascessero, erano ancora costole dei 5stelle e non è affatto vero che ha appoggiato la linea governativa, io ho seguito i suoi interventi da subito, poi che abbia cambiato partiti può essere vero ma visto il casino che c’era e c’è nell’area è facile ritrovarsi in una lista e doverla abbandonare per indegnità della stessa.
Trieste se la sono presa i 3V e ItalExit che nel 2021 ha sabotato la protesta nazionale mandando tutti a casa perché “arrivavano i black bloc” che poi non si sono visti.
Entrambi questi partiti alle scorse politiche hanno ribadito di voler tenere in piedi le proprie strutture territoriali.
E infine, da ultimo ma non per importanza, sono 2 partiti per niente anticapitalisti e i militanti sono tutti di provenienza 5stelle, Lega e Forza Italia.
celestino dice
Non importa chi sei importa dove vai, importante che la strada sia la stessa.