A corto di quattrini, Beppe Grillo si è dato al teatro, inaugurando da Orvieto il suo giro d’Italia per promuovere lo spettacolo Io sono il peggiore. Pare infatti che non gli bastino i 300000 euro annui che il partito da lui creato gli corrisponde per fantomatiche “campagne di comunicazione” che nessuno ha visto: gli avvocati costano, specialmente quelli che tutelano il figlio Ciro, sotto processo per violenza sessuale a Tempio Pausania, e la sobrietà che da anni va decantando vale per i poveracci e non certo per gli “elevati” come Lui. Alla prima orvietana del suo show (una volta riempiva i palazzetti, oggi manco i teatri di provincia), Grillo ha sciorinato una serie di aneddoti: ha fondato il Movimento 5 Stelle solo perché non riusciva più a mangiare né a dormire per l’indignazione, è stato per mesi immobilizzato a casa affetto dal tremendo coviddi, Dario Fo gli è spirato fra le braccia ridendo per una sua salace battuta. Di politico, ad ogni modo, non c’è stato granché in questo Grillo senile (anche se ci ha tenuto a dire che il processo al figlio è un processo politico e che il governo Meloni è “di estrema destra”), e nella sua retorica da baraccone ha preso il sopravvento un certo misticismo parareligioso: il suo ex pupillo Giggino Di Maio è stato descritto come un novello Giuda che gli ha permesso però (le vie della Provvidenza sono infinite) di trovare un “mago di Oz” al quale affidare la sua creatura stellata, quel Giuseppe Conte che era in platea assieme a tutto lo stato maggiore del suo partito, su tutti i miracolati come Roberto Fico e il presidente dell’INPS Pasquale Tridico. Se Giggino è Giuda, il ruolo di Gesù non può che toccare allo stesso Grillo, che al grido di “Dio non c’è più” ha lanciato l’assalto all’otto per mille (i quattrini non bastano mai) attraverso la sua “Chiesa dell’Altrove”, iniziativa lanciata, fra il serio ed il faceto com’è sua abitudine, con un paio di post pubblicati alla fine dell’anno scorso sul suo blog. Di questo “altrovismo” Grillo aveva già parlato ai suoi parlamentari l’estate scorsa, rincarando poi la dose con una criptica comunicazione in cui si riferiva ai suoi discepoli come “Altrovatar” ed annunciava imminenti “rivelazioni”. Se di primo acchito si è portati a liquidare tutto come una trovata pubblicitaria per guadagnarsi qualche titolo di giornale e lanciare il suo tour nei teatri, pescando nelle nebbie della memoria si associano queste sparate “mistiche” al ben più articolato pensiero del suo mentore Gianroberto Casaleggio, che nel video denominato Gaia – The future of Politics del 2008 dava corpo al suo pensiero utopistico-esoterico delineando le grandi trasformazioni che avrebbero stravolto il mondo nella prima metà del XXI secolo. Secondo Casaleggio, a partire dal 2018 avrebbero preso forma due schieramenti contrapposti, un Occidente libero grazie alle virtù della rete ed un Oriente oppresso da dittature oscurantiste di matrice “orwelliana”; a partire dal 2020 la contrapposizione fra questi due blocchi sarebbe deflagrata in una guerra catastrofica che avrebbe avuto termine solo nel 2040 con l’inevitabile vittoria dei “buoni” occidentali e lo sterminio di gran parte della popolazione mondiale; il miliardo di sopravvissuti avrebbe prima trovato cittadinanza nel social network denominato Earthlink, per poi sublimare questo Nuovo Ordine Mondiale (è Casaleggio stesso ad usare questa formula) all’interno di Gaia, un governo planetario determinato dagli utenti della rete all’interno del quale non avrebbero più avuto ragion d’essere partiti, ideologie e religioni. Nella distopia di Casaleggio, il cristianesimo avrebbe prima visto cadere le sue cattedrali (fra gli edifici di cui si profetizzava il crollo vi era pure la cattedrale di Notre-Dame, gravemente danneggiata da un incendio quattro anni fa) per poi liquefarsi all’interno di Gaia, che più che una “semplice” piattaforma di governo mondiale sarebbe stata a tutti gli effetti una “nuova religione” un po’ neopagana e un po’ transumanista. Su tutta questa roba, Grillo ha sicuramente un repertorio di battute che non finisce più, ed al momento opportuno le tirerà fuori dal cilindro, muovendosi, come sempre, sul sottile crinale che separa la devozione a qualcosa più grande di lui dal paradosso. Intanto, nel simbolo del partito da lui creato ha fatto capolino l’anno 2050, che ha preso il posto del riferimento al sacro blog; Gaia avrebbe dovuto prendere il sopravvento, secondo le “rivelazioni” di Casaleggio, nel 2054; quando Grillo si è speso personalmente per garantire l’appoggio del Movimento 5 Stelle al governo Draghi lo ha fatto in nome della “transizione ecologica”,la cui essenza è quella digitalizzazione di tutte le cose per la quale tanto vanno sbattendosi Schwab e i suoi fratelli. Fra questi fratelli minori c’è pure il nostro grilletto, che per motivi mai chiariti ha preso parte alla celebre riunione sul Britannia del 1992 assieme alla crema della politica e della tecnocrazia italiana mentre egli era appena un guitto televisivo entrato alla RAI in quota democristiana per volere di Pippo Baudo. Con un guizzo della sceneggiatura, egli ora s’atteggia a “profeta”: si attendono febbrilmente le prime “rivelazioni”.
GR
Totoi dice
… questo GrilloMannaro, legato per interposta persona ad organismi religioso-politici di importanza mondiale, miliardario a tempo perso, stà assolvendo ad un ben preciso compito in rispetto di impegni assunti nel passato quando faceva finta di combattere i poteri forti che lo sostenevano economicamente. Salverà, come è prevedibile, il figlio che, come si sa è un pez’ e core….