Scandalo a Roma per l’alternanza scuola lavoro presso una fabbrica di armi.
I senatori Giuseppe De Cristofaro e Ilaria Cucchi, insieme all’onorevole Nicola Fratoianni di alleanza verdi-sinistra presentano un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione e chiedono una commissione d’inchiesta sui “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (Pcto, anche detto alternanza scuola-lavoro) che faccia chiarezza una volta per tutte sui criteri usati per scegliere i luoghi di lavoro.
“A Roma ci sono ragazzi in alternanza scuola-lavoro che vengono mandati in un’azienda che produce armi. Ora ci chiediamo: un percorso di questo genere è pedagogico ed etico? E poi, in una fabbrica di questo tipo, sono garantite le condizioni di sicurezza?”. I parlamentari hanno posto queste domande al ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara.
A preoccupare i parlamentari è stata la notizia di due istituti della capitale che hanno attivato dei Pcto in un’area di 22mila metri quadrati alla Mes Spa, un’azienda che opera da sessant’anni nel settore militare e spaziale ed è specializzata nella produzione di armi. In collaborazione con Aid (Agenzie Industrie e Difesa), progetta e produce munizioni per impiego terrestre, navale e aeronautico di piccolo, medio e grosso calibro, e sistemi di autoprotezione.
“I problemi posti riguardano sia una questione etica, per via del tema della guerra, ma anche per una questione di sicurezza, in quanto potrebbe essere presente materiale esplosivo nell’area.
La responsabilità è in questo caso delle singole scuole, ma in generale dobbiamo ridiscutere tutto l’impianto del percorso formativo dell’alternanza scuola lavoro a livello nazionale, se non abolirlo, almeno migliorarlo” hanno sostenuto i parlamentari.
“L’alternanza scuola lavoro va rivista: bisogna tutelare gli studenti e la loro vita. Stiamo lavorando per predisporre una normativa più giusta e avanzata insieme al ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone” scrive intanto in un tweet il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, facendo comprendere che ci sia probabilmente un consenso unanime sulla ridiscussione del percorso formativo.
Dunque, dopo i casi eclatanti di Lorenzo Parelli, diciottenne morto in un’azienda meccanica dell’udinese a gennaio 2022, e di Giuseppe Lenoci, morto in provincia di Fermo per un incidente in una ditta termoidraulica a febbraio 2022, e i numerosissimi altri casi di studenti feriti o morti, non accenna a placarsi la polemica contro l’alternanza scuola-lavoro.
Voluta dal governo Renzi nel 2015, la normativa è al centro di aspre polemiche sin dalla sua introduzione, poiché spesso i giovani studenti si ritrovano a fare lavori che non hanno attinenza con il loro percorso di studi, e inoltre si ritrovano ad offrire manodopera gratuita alle aziende, spesso multinazionali, entrando in competizione con i lavoratori, in un paese già ad elevata disoccupazione. Eclatante fu il caso di studenti di un liceo classico messi a lavorare al McDonald, ma in generale spesso si ritrovano a svolgere mansioni inutili e prive di attinenza con i loro studi per ottenere crediti formativi per il diploma di maturità.
Ormai assistiamo da decenni allo smantellamento della scuola. Più di recente ad esempio, durante la pandemia le scuole sono state dei veri e propri centri di lavaggio del cervello nel quale i bambini e i giovani sono stati indottrinati a sottoposti alla propaganda della dittatura sanitaria.
L’alternanza scuola lavoro è una misura neoliberista che si inscrive in questo contesto di svilimento della scuola e pertanto andrebbe abolita.
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