Il Qatar siamo Noi #17
Nella giornata in cui iniziano i quarti di finale dalla parte “sudamericana” del tabellone, con Croazia-Brasile e Olanda-Argentina, lo sciocchezzaio pallonaro si aggiorna con una nuova perla: la “sindrome dei mondiali”. In quella Cina in cui sono state da poco allentate le draconiane misure anticovid e in cui, com’è lecito supporre, tutti gli sforzi del sistema sanitario sono orientati ad arginare la pandemia, sarebbe stata messa a punto, nella città di Meizhou, una clinica per curare i malati di calcio. Pare infatti che nella “piccola” (secondo gli standard cinesi) metropoli di cinque milioni di abitanti situata nella provincia meridionale di Guangdong vi siano migliaia di calciofili fanatici che, restando svegli nelle ore piccole per guardare le partite dei mondiali in Qatar (il fuso orario è tiranno), finiscono per compromettere le loro funzioni gastrointestinali, cardiovascolari e addirittura cerebrovascolari. Oltre a quelli legati all’insonnia, i nottambuli di Meizhou avrebbero pure problemi d’ansia, causati dai gol al novantanovesimo, dai rigori regalati e sballati, da quegli infingardi di marocchini che contro ogni pronostico vanno avanti nella competizione. I giornali che hanno ripreso la notizia citando il China Daily non hanno però evidenziato le terapie alla quali vengono sottoposti i pazienti del dottor Zhang Yanzhong, che sarebbe l’ideatore della clinica e a sua volta calciatore amatoriale: ci si immagina qualcosa fra la “cura Ludovico” resa celebre dal film Arancia meccanica e Il secondo tragico Fantozzi, pellicola nella quale il ragioniere, distolto dalla visione di Italia-Inghilterra a causa della convocazione del cinefilo dottor Riccardelli (per vedere “un film cecoslovacco con sottotitoli in tedesco”, poi sostituito dalla celeberrima Corazzata Kotiomkin ), le prova tutte pur di seguire l’incontro, fantasticando infine di una vittoria dell’Italia per venti a zero. Dalla “sindrome dei mondiali” si pùo guarire, dunque, sia grazie al dottor Yanzhong e sia all’inesorabilità del tempo che passa: alla fine mancano solo otto partite, comprese la “finalina” per il terzo posto e la finalissima. Più difficile appare invece la guarigione dalla sindrome della creduloneria mediatica, che non coinvolge solo qualche cinese: cercasi urgentemente un altro dottor Yanzhong.
GR
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