La Russia sta aggirando le sanzioni vendendo il suo gas ai paesi Ue attraverso l’India. Cosa è successo? Lo scorso dicembre l’Ue ha bloccato le importazioni di greggio via mare dalla Russia, divieto poi esteso ai carburanti raffinati. In questo passaggio paesi come l’India hanno preso ad acquistare il greggio russo a buon mercato, trasformandolo in carburanti come il diesel e vendendolo, per l’appunto, all’Europa. Così facendo, l’India è diventata rivenditore del petrolio russo agli stessi europei che si rifiutano di acquistarlo direttamente da Mosca a un prezzo molto più basso, al punto che rischia di diventare il più grande fornitore europeo di combustibili raffinati.
Tutto questo vuol dire che i paesi Ue stanno continuando a comprare petrolio russo, ma facendolo attraverso un mediatore, l’acquisto finisce per costare miliardi in più rispetto a quanto avrebbero speso acquistandolo direttamente. Ma non è solo l’India. È da mesi che anche la Repubblica popolare cinese, a sostegno del governo russo, sta facendo lo stesso. Questi paesi, in sostanza, acquistano il petrolio russo e lo rivendono con un sovrapprezzo ai paesi Ue. Mostrando quanto ridicola e pretestuosa sia la politica delle sanzioni, utile solo ad alimentare il clima di guerra e giustificare l’invio di armi in Ucraina comandato dagli Usa.
La verità è che le sanzioni che la Ue sta comminando alla Federazione russa sono sanzioni alle popolazioni degli stessi paesi europei, è la maggioranza delle popolazioni di questi paesi la reale vittima di questa guerra economica. Una guerra che si ritorcerà contro a chi l’ha sta promuovendo dal caldo degli uffici di Washington o Bruxelles, perché l’esasperazione e la mobilitazione popolare montano e contro di esse non ci sono sanzioni o trovate propagandistiche che tengano. Per Meloni, Macron, Steinmeier e tutti i leader dei principali paesi imperialisti del mondo è suonata la campana.
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