È di recente pubblicazione uno studio che mostra le conseguenze della proteina spike e del Covid-19 a una serie di sintomi neurologici, tra cui annebbiamento cerebrale e perdita di tessuto cerebrale, sollevando preoccupazioni circa l’impatto acuto e potenziale cronico del virus sul sistema nervoso centrale.
Lo studio, ha utilizzato modelli murini e tessuti post mortem umani per studiare la presenza e la distribuzione della proteina spike SARS-CoV-2 nell’asse cranio-meningi-cervello. I risultati hanno rivelato l’accumulo della proteina spike nel midollo cranico, nelle meningi cerebrali e nel parenchima cerebrale.
L’iniezione della sola proteina spike ha causato la morte cellulare nel cervello, evidenziando un effetto diretto sul tessuto cerebrale. È stata inoltre trovata la presenza della proteina spike nel cranio dei deceduti molto tempo dopo la loro infezione da COVID-19, suggerendo che la persistenza del picco può contribuire a sintomi neurologici a lungo termine. Sono stati diversi i casi in tutto il mondo denunciati nel corso dell’ultimo anno, dal sindacato di polizia italiano, dalla figlia del re di Thailandia finita in coma, alle posizioni prese da vari studiosi.
Ma non è l’unico studio di recente pubblicazione che tratta della questione. Tra i casi avversi della somministrazione del vaccino è stato aggiunto quello di un ragazzo di 22 anni che dopo la somministrazione del Moderna ha avuto una crisi epilettica. Solo successivamente si è riusciti a dimostrare che questa era dovuta alla proteina spike, trovata in alta concentrazione nel cervello.
Le complicanze più importanti e comuni sono i disturbi cerebrovascolari tra cui la trombosi del seno venoso cerebrale, l’attacco ischemico transitorio, l’emorragia intracerebrale, l’ictus ischemico e i disturbi demielinizzanti tra cui la mielite trasversa e la neuromielite ottica. Questi effetti sono spesso acuti e transitori, ma in alcuni casi possono essere gravi e persino fatali.È ormai ufficialmente riconosciuto che la vaccinazione può avere un effetto avverso, soprattutto sul sistema nervoso. Anche se in Italia è ancora vietato parlare di effetti avversi e di patologie conseguenti alla somministrazioni. Il governo Meloni ha infatti varato il piano nazionale vaccinale 2023, la stampa di regime è asservita alle multinazionali del farmaco e l’OMS apre allo scoppio di nuove pandemie.
Giulio dice
Quali sarebbero i riferimenti bibliografici degli articoli che cita? È un peccato che senza questi riferimenti quello che scrive vale zero.
Marco Coppola dice
Intanto grazie per il commento e la richiesta. Tutti i contenuti sono pienamente verificati e oggetto di inchiesta. Di seguito i link da cui è possibile attingere le informazioni:
– Accumulo di proteine Spike SARS-CoV-2 nell’asse cranio-meningi-cervello: potenziali implicazioni per complicanze neurologiche a lungo termine nel periodo post-COVID-19
– Encefalite indotta da vaccino COVID-19 e stato epilettico
– Associazione del sequestro con i vaccini COVID-19 nelle persone con epilessia: una revisione sistematica e una meta-analisi
– Il VAERS ha riportato convulsioni di nuova insorgenza a seguito dell’uso di vaccinazioni COVID-19 rispetto alle vaccinazioni antinfluenzali
– Una revisione degli effetti collaterali neurologici della vaccinazione COVID-19
Buona lettura.
Giovanni Acchiardo dice
Già uno studio “in vitro” credo di un’università svedese aveva previsto che il vaccino “full lenght spike” impedisse alle cellule di riparare il DNA e la produzione di proteine (? – non sono un biologo) T1 e BRHC1. Inoltre che il virus sia un prodotto artificiale, ricerca di power gain ecc., lo dicono in molti. Vedi ad es. Joseph Tritto. Se poi consultate il libro “Apocalisse”, di Massimo Citro, troverete più riferimenti bibliografici che testo vero e proprio.