In occasione dell’arresto di Matteo Messina Denaro, poco prima che si cominciasse a parlare di cose serie come la sua movimentata vita sessuale alimentata a botte di viagra, era stata “l’ombra della massoneria” a guadagnarsi le prime pagine dei giornaloni, Il boss sciupafemmine, infatti, sarebbe riuscito a sfuggire alla cattura grazie al supporto fornitogli da varie logge massoniche più o meno “deviate” e più o meno “coperte”. I “grembiulini” filomafiosi si anniderebbero soprattutto nella pubblica amministrazione e nella sanità: lo stesso medico curante di Messina Denaro era un massone conclamato (ma è stato subito “sospeso a tempo indeterminato” dal gran maestro Stefano Bisi). Il territorio di origine del capomafia, inoltre, sarebbe una delle aree a più alta densità massonica d’Italia: nella sola Castelvetrano, che ufficialmente conta poco meno di 30000 abitanti, vi sono sei logge che operano alla luce del sole ed un numero imprecisato di logge “coperte”; lo stesso Messina Denaro sarebbe stato affiliato ad una di queste, in base a quanto riferito agli inquirenti da un pentito calabrese che era al contempo medico, massone e ‘ndranghetista. Tutta questa attenzione verso il fenomeno massonico, le cui articolazioni, più che “segrete”, sono da ritenersi “opache”, appare quantomeno curiosa, visto e considerato che è proprio nelle redazioni dei grandi giornali che si registra un’alta concentrazione di grembiulini, squadre e compassi. A dirlo non sono i soliti complottisti, ma un giornalista del calibro di Ferruccio Pinotti, che ha avuto modo di lavorare, fra gli altri, per il Sole-24 ore, L’Espresso ed il Corriere della Sera. Nella sua monumentale opera Potere massonico, infatti, Pinotti afferma a chiare lettere che “i grandi giornali italiani sono sempre stati e restano pieni di massoni”, ricordando vieppiù che alla massoneria appartengono tutti i grandi editori “storici” italiani, da Berlusconi a De Benedetti, e che esisteva addirittura una loggia formata solo da giornalisti del Corriere della Sera. Nello stesso libro (che riporta il significativo sottotitolo La “fratellanza” che comanda l’Italia: politica, finanza, industria, mass media, magistratura, crimine organizzato), Pinotti intervista lo storico Aldo Giannuli, uno dei massimi esperti dello stragismo, della strategia della tensione e delle trame oscure che hanno avvelenato la storia d’Italia, al quale si deve la definizione della massoneria come “partito orizzontale delle classi dominanti”, dicitura che aggiorna quella formulata da Gramsci nel 1925, in base alla quale “la massoneria è stata l’unico partito reale ed efficiente che la classe borghese ha avuto per lungo tempo”. Nella sua inchiesta a 360 gradi sul fenomeno massonico in Italia, Pinotti si occupa pure di censire i massoni ufficiali in base ai numeri forniti dalle diverse obbedienze. Il Grande Oriente d’Italia (la comunione massonica che ha sospeso il medico di Messina Denaro) vanta 23000 iscritti e si trova a fronteggiare una vera e propria “corsa al grembiulino”, visto e considerato che nel 1998 gli affiliati erano appena la metà e negli anni ’60 giusto qualche migliaio. La Gran loggia nazionale d’Italia (storicamente nota come “Piazza del Gesù”) ha ufficialmente 9000 membri, di cui un terzo rappresentato da donne, essendo questa obbedienza la prima ad aver aperto le sue porte al gentil sesso. La Gran loggia regolare d’Italia, infine, nata da una scissione del Grande Oriente promossa dall’ex gran maestro Giuliano Di Bernardo (che, a detta sua, avrebbe provato a “bonificare” la massoneria dai tanti mafiosi che vi avevano trovato asilo) conta su 2500 grembiulini, più interessati, secondo i vertici dell’organizzazione, al sapere esoterico ed ai percorsi filosofico-iniziatici di cui la massoneria sarebbe custode che agli scambi di favori che imperverserebbero invece nelle altre logge. A margine, vi sarebbero poi circa 200 massonerie locali, “spurie”, “fai da te”. Per rendere l’idea, solo al Grande Oriente d’Italia pervengono ogni anno fra le 1000 e le 1500 domande di affiliazione, in larga parte destinate a ricevere risposta negativa, visto che nei ranghi delle logge si entra solo attraverso la cooptazione da parte di coloro che sono già membri. Per chiudere, una citazione di Felice Cavallotti, deputato del Regno d’Italia noto come “il bardo della democrazia” e a sua volta massone: “Non è vero che tutti i massoni sono delinquenti, ma non ho mai conosciuto un delinquente che non fosse anche massone”.
GR
Lascia un commento