L’ONU vuole convocare il Consiglio di Sicurezza per discutere della visita di Ben Gvir alla Spianata delle Moschee, detto anche complesso della moschea di Al-Aqsa, e che gli ebrei chiamano il Monte del Tempio.
La Spianata delle Moschee è un luogo sacro sia a musulmani sia ebrei, oltre che ai cristiani, tuttavia gli ebrei credono per tradizione che il luogo sia troppo sacro per poterci camminare sopra, infatti essi difficilmente entrano nel complesso, piuttosto si recano in preghiera sul lato esterno cioè sulla facciata del Muro Occidentale, chiamato Muro del Pianto. <<Cosa penserà la gente quando vedrà che un ministro, ebreo osservante, trasgredisce le regole del rabbinato?>> ha dichiarato martedì, il capo rabbino sefardita di Israele criticando Ben Gvir. Il Monte del Tempio è una vasta piazza murata nel cuore della città vecchia di Gerusalemme Est occupata, che incorpora la Moschea di Al-Aqsa e la Cupola nella Roccia. Il sito viene gestito dai musulmani da centinaia di anni e hanno continuato a gestirlo anche dopo la guerra arabo-israeliana del 1967, e anche dopo che nel 1980 Israele ha occupato e annesso illegalmente tutta Gerusalemme est, accerchiando la Spianata delle Moschee, in un’azione mai riconosciuta dalla comunità internazionale. Secondo gli accordi il sito sarebbe stato gestito sempre dai musulmani, supervisionati dalla Giordania, mentre Israele si sarebbe occupato della sicurezza. Gli unici autorizzati a pregare sarebbero stati i musulmani, mentre le visite ai non musulmani sarebbero state autorizzate in orari specifici.
La Giordania, che ha in Custodia il Monte del Tempio, ha convocato l’ambasciatore israeliano dichiarando che la visita ha violato la legge internazionale, gli accordi storici e lo status legale del luogo.
Il presidente Palestinese Mahmoud ha detto di sperare in una condanna da parte del Consiglio di Sicurezza ONU e ritiene che la provocazione sia l’inizio di un tentativo di trasformare il luogo in un santuario ebraico, un’idea diffusa nell’estrema destra israeliana. Infatti, il nuovo governo Netanyahu formatosi da qualche mese viene definito dagli oppositori come il governo della destra più radicale, irresponsabile, estremista e pericoloso.
La visita di Ben Gvir ha già raccolto condanne in giro per il mondo, da Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Turchia, Emirati Arabi. Il segretario generale ONU Antonio Guterres chiede di evitare un’escalation di tensione nella zona dei luoghi sacri mentre i diplomatici degli Emirati Arabi Uniti e della Cina hanno chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza ONU per discutere il problema, probabilmente giovedì. Inoltre, martedì i media israeliani hanno riportato che la visita di Netanyahu negli Emirati Arabi, pianificata per la prossima settimana è stata posticipata forse a febbraio, sebbene fonti governative dichiarino che non avrebbe nulla a che vedere con l’incidente diplomatico. Persino gli Stati Uniti, il più stretto alleato di Israele, ha espresso profonda preoccupazione sui recenti sviluppi, dichiarando di opporsi a qualsiasi azione unilaterale che possa esacerbare la tensione. E infine anche l’Unione Europea sta esprimendo simili preoccupazioni.
Palestina e Giordania ritengono che una condanna da parte del consiglio di sicurezza ONU sarebbe una vittoria politica.
Per calmare le acque ed evitare che si esprima il Consiglio di Sicurezza ONU Netanyahu ha già dichiarato che non ci sia nessun tentativo di cambiare lo status legale del complesso di Al-Aqsa, per trasformarlo in un santuario ebraico o per cambiare in alcun modo gli accordi storici.
Stavolta Israele l’ha fatta davvero grossa, potrebbe essere la volta buona in cui la comunità internazionale potrà esprimersi in maniera più severa verso un paese che da sempre viola la legge internazionale eppure, specialmente i paesi Occidentali, non si sono mai impegnati a sanzionare, ma anzi continuano a finanziare militarmente?
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