Nella notte di sabato i media statali iraniani hanno riferito la notizia di una forte esplosione avvenuta in un impianto militare di munizioni, gestito dal ministero della Difesa nella città di Isfahan, di cui sono stati diffusi anche video online. Nelle ore successive sono state segnalate altre esplosioni a Khoy, Tabriz, Rasht, Teheran, Hamedan e Karaj. I media locali di Isfahan hanno riportato che si tratterebbe di attacchi effettuati con droni quadricotteri. Già nel giugno 2021 un attacco simile era stato effettuato contro una fabbrica di centrifughe nucleari appartenente all’Agenzia atomica iraniana, oppure nell’Agosto 2019 contro una struttura di Hezbollah a Beirut, in Libano. Il ministero della Difesa ha affermato che un drone sarebbe stato abbattuto e altri due non avrebbero raggiunto l’obiettivo, respingendo così un tentativo di attacco da parte di tre piccoli quadricotteri che miravano alla fabbrica di munizioni di Isfahan, accanto a un sito appartenente al Centro di ricerca spaziale iraniano, che era stato sanzionato dagli Stati Uniti per il suo lavoro sul programma di missili balistici. Per tutta la notte è stata infatti registrata un’intensa attività aerea militare iraniana, specialmente su Teheran, per intercettare i droni.
<<Tali attacchi ciechi non avranno alcuna influenza sullo sviluppo del paese>> ha dichiarato il ministro della Difesa dopo gli attacchi di sabato.
<<Questo attacco vile è parte dei tentativi portati avanti negli ultimi mesi dai nostri nemici per destabilizzare l’Iran. Ma non avrà alcun effetto sulla volontà e le intenzioni dei nostri specialisti per sviluppare un nucleare pacifico>> ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian.
<<Abbiamo visto i resoconti della stampa, ma possiamo confermare che nessuna forza militare statunitense ha condotto attacchi o operazioni all’interno dell’Iran. Continuiamo a monitorare la situazione, ma non abbiamo altro da fornire>> ha dichiarato un funzionario americano. Secondo fonti vicine all’operazione, dietro gli attacchi ci sarebbe Israele che avrebbe utilizzato droni clandestini mirati ai complessi di difesa in Iran. Intanto Usa e Israele cercano nuovi modi per limitare le ambizioni nucleari e militari di Teheran. Il segretario di Stato americano Blinken ha infatti dichiarato con toni minacciosi che <<tutte le opzioni sono disponibili>> per impedire all’Iran di acquisire un armamento nucleare.
Domenica è stato accertato che i droni sarebbero partiti direttamente dal territorio iraniano. In caso di coinvolgimento israeliano, è probabile che siano state usate cellule interne al territorio dell’Iran per lanciare i droni. Un metodo simile era stato effettuato il 27 novembre del 2020, quando una cellula interna ha ucciso Fakhrizadeh Mahabadi, fisico e generale, una delle menti a capo del programma nucleare iraniano.
Secondo quanto dichiarato dal New York Times, dietro l’attacco con droni avvenuto nella notte tra sabato e domenica ci sarebbe il Mossad, la principale agenzia dei servizi segreti israeliani.
L’ipocrisia dell’occidente è sempre più lampante, infatti quando la Russia ha attaccato impianti militari ucraini a febbraio 2022 i politici, i media e la società civile in coro hanno espresso indignazione alzando un polverone, mentre ora che Israele attacca basi militari di uno stato sovrano, pare che in occidente la notizia venga ignorata.
AS
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