La Romania, paese che si vanta di essere “la Silicon Valley dell’Europa orientale”, ha inaugurato un “servizio” che non ha eguali al mondo. Il primo marzo scorso ha ufficialmente preso vita ION, “consulente onorario” del primo ministro Nicolae Ciuca, un bot paurosamente intelligente in grado di captare lo stato d’animo dei rumeni attraverso l’elaborazione dei dati dei social network e di distillare la pubblica opinione trasformandola in richieste coerenti da presentare al tavolo del governo. In gergo, si parla di “sentiment analysis”, processo in base al quale ION dovrebbe fare da megafono ai desiderata del popolo rumeno, rappresentandone le istanze presso il potere politico, i cui vertici, forti di questo supporto, dovrebbero essere in grado di prendere le decisioni in sintonia con il “sentiment” popolare, o quantomeno tenendone conto. Il sito ufficiale, che è solo una delle piattaforme attraverso le quali ION si nutre, presenta il progetto senza reticenze con gli slogan “Noi siamo ION” e “ION ti rappresenta come uno specchio”: al richiamo distopico della foresta hanno risposto in così tanti che ion.gov.ro è andato subito in crash, risorgendo comunque dopo qualche ora. I cahiers de doleances di questi rumeni sentimentali e smanettoni che hanno scelto di “essere ION” fondendo il proprio microego con la coscienza superiore della megamacchina sono pieni del solito vuoto “populista”: come accade da oltre trent’anni a questa parte, è la corruzione della classe politica la questione più sentita, ed a tal riguardo ION promette di dare battaglia come un postumano tribuno della plebe. Per adesso, ION si limiterà ad ingurgitare dati e vomitare feedback, ma è stato creato per imparare, e un domani potrebbe essere Lui a proporre soluzioni al governo. Il suo padrino, il premier Ciuca, gongola: le prime parole pronunciate da questo giovane dio digitale sono state di ringraziamento verso la sua persona: “Ciao. Mi hai dato la vita”, ha detto ION davanti a Ciuca e a tutti i rumeni sintonizzati sul canale della tv di stato che ha trasmesso in diretta l’evento. ION appare vorace come tutti gli organismi nella fase della crescita; non gli bastano i dati raccolti attraverso la sua piattaforma e quelli dei vari social network, ne vuole di più, li vuole tutti: sta per partire la “carovana ION” che batterà il paese al grido di “Se non sei tu a raggiungere ION, è ION a venire da te” Questo progetto di avanguardia transumanista rappresenta il fiore all’occhiello del governo Ciuca, un esecutivo di “grande coalizione” fra destra e sinistra nato dopo la crisi istituzionale del 2021 in nome della fedeltà all’Unione Europea, agli Stati Uniti ed al World Economic Forum. In carica da un anno e mezzo, Nicolae Ciuca è un ex militare, già generale, capo di stato maggiore e ministro della difesa, che si è formato .nei ranghi della NATO, partecipando a diverse missioni in Afghanistan, Bosnia e Iraq. Gli americani lo stimano così tanto che gli hanno assegnato la “Legion of Merit” nel 2020 per mano dell’ambasciatore Adrian Zuckerman. Ciuca è stato ritenuto quindi l’uomo giusto per uscire dall’interminabile crisi di governo che era deflagrata intorno alla gestione dei 12 miliardi di euro del programma “Anghel Saligny”, un gigantesco progetto di ammodernamento infrastrutturale all’interno del quale convergono diversi rivoli di finanziamenti europei vicini alla data di scadenza. Oltre a gestire il malloppone ed a distribuirlo ai famelici valvassini della politica rumena, Ciuca dovrà anche tenere la barra dritta nella guerra antirussa, consapevole che una novella Ucraina potrebbe scoppiargli a pochi chilometri dal confine, in quella Transnistria che minaccia di diventare il nuovo Donbass. Sinora, ad obbedire agli ordini il primo ministro era stato bravissimo, ma con la messa a punto di ION si è persino superato, come un primo della classe che viene dagli ultimi banchi e si rivela assai più “performante” dei vari Macron e Trudeau. ION è sempre esistito, ma prima lo si chiamava in un altro modo. ION siamo noi come non lo siamo mai davvero stati. ION è un tutto al di fuori del quale non resterà più niente.
GR
Guido Bulgarelli dice
certo che in un paese dove il primo ministro si chiama Ciuca può succedere di tutto