Giorgia Audiello
Avanti.it
Nella hall della Bank of America’s Corporate Center – la più grande banca degli Stati Uniti situata a Charlotte, nella Carolina del Nord – è presente un ciclo di affreschi dal chiaro significato esoterico che rievoca i medesimi temi presenti in altre opere dello stesso tipo, come i dipinti dell’aeroporto di Denver o il distrutto monumento delle Georgia Guidestones: tutte queste opere hanno la caratteristica comune di “nascondere alla luce del sole” l’agenda massonica dell’élite globalista, ossia quella che anela un’unica governance globale improntata sul nuovo culto luciferino della tecnoscienza e su una nuova concezione antropologica – orientata al transumanesimo – opposta a quella cristiana, caratterizzante quella che viene definita una nuova era o “Novus ordo seculorum” (nuovo ordine dei secoli), come recita la scritta sulla banconota del dollaro americano, anche quest’ultimo pregno di simbolismo massonico. Il ciclo, composto da tre affreschi, va letto da destra verso sinistra e possiede un significato unitario concernente un mutamento strutturale del mondo che, per realizzarsi, segue le tre fasi dell’Opus Magnum alchemico, o Grande Opera: si tratta di un itinerario alchemico di lavorazione e trasformazione dei metalli grezzi che inizia con il loro annerimento o calcinazione e termina con la loro trasformazione in oro puro o nella realizzazione della pietra filosofale, la sostanza per eccellenza simbolo dell’alchimia, capace di risanare la corruzione della materia. Sono tre le fasi più importanti della Grande Opera e a ciascuna è assegnato un colore: la “nigredo” (nero), l’albedo (bianco) e la rubedo (rosso). I tre affreschi presenti nella Bank of America sono codificati con questi colori per richiamare le tre fasi del processo alchemico che, in questo caso, coincidono con le fasi di trasformazione del mondo per realizzare la Grande Opera, ossia la nuova era.
Il primo affresco a destra è intitolato la Progettazione/Conoscenza ed è carico di simbolismo massonico, dalla piramide, che rappresenta il cammino verso l’illuminazione divina rappresentata dalla cuspide, al cespuglio ardente, riferimento al Roveto ardente del Vecchio testamento che rappresenta Dio. Il cespuglio ardente è molto importante nel rituale massonico poiché è simbolo di illuminazione a cui giunge il 33° grado. Altri simboli massonici importanti sono il pavimento a scacchi, il sole nero – presente nel cielo sopra la piramide – e la posizione dei piedi del ragazzo a destra che forma un angolo di 90°. Il sole nero, in particolare, è il nome del risultato della prima fase dell’Opus Magnum. L’affresco a destra rappresenta, dunque, il primo passo di una Grande opera che deve essere compiuta e che viene qui progettata: gli uomini in basso a sinistra che parlano indicando il ragazzo biondo sulla destra del dipinto, infatti, sono gli iniziati che progettano l’opera, istruendo una nuova generazione di massoni, rappresentata dal giovane i cui piedi descrivono un angolo di 90°, in accordo con l’iniziazione rituale massonica. Contemporaneamente, alle spalle degli uomini e del ragazzo, una donna intrappolata in un cubo sembra essere manipolata da forze superiori invisibili rappresentate da cavi provenienti dal cielo. La donna con probabilità rappresenta i non iniziati la cui vita è mossa, se non pianificata, da forze occulte. Le scale che conducono verso il cielo, invece, indicano il percorso verso l’illuminazione.
L’affresco centrale è denominato, invece, Caos/creatività e rappresenta un periodo turbolento di transizione destinato a portare alla nascita della nuova era, secondo il principio massonico dell’Ordo ab Chao, ossia ordine dal caos. È proprio il disordine che segue alla progettazione iniziale, infatti, ciò da cui scaturisce un “nuovo ordine”. L’epoca contemporanea coincide con ogni probabilità proprio con questa fase: il Grande reset di Davos, infatti, è il progetto iniziale a cui segue un’instabilità generale causata da cambiamenti sistemici accelerati da quelle che il WEF chiama “sfide globali”, come l’emergenza pandemica, la crisi energetica e quella climatica: l’era delle emergenze ha scatenato ondate di proteste e sconvolgimenti in tutto il mondo a causa delle chiusure pandemiche e del peggioramento delle condizioni di vita anche dei ceti medi. L’affresco rappresenta proprio questo periodo di sconvolgimenti: il filo spinato, la rete, i soldati, i civili e i religiosi nelle strade indicano che questo fase è anche una fase di oppressione. La figura che, tra la folla, indossa una tuta per il rischio biologico, invece, allude a una possibile guerra batteriologica e ricorda molto il murales del soldato all’aeroporto di Denver, dove la gigantesca figura di un militare con una maschera antigas e una scimitarra in mano campeggia al centro del dipinto, opprimendo una massa di persone terrorizzate e malate. Nella parte superiore dell’affresco centrale sono raffigurati, invece, degli esseri traslucidi che girano in una sorta di palla di fuoco come a rappresentare il sole. I colori chiari e la trasparenza delle figure possono essere associati alla fase intermedia della Grande Opera, lo sbiancamento. Si tratta della preparazione alla fase successiva e finale caratterizzata dal colore rosso che è il colore prevalente dell’affresco di sinistra.
L’ultima parte del ciclo figurativo ha come tema dominante il Fare/Costruire: l’immagine dà l’idea di un lavoro portato a termine, ma che allo stesso tempo non può mai considerarsi completamente finito: gli operai ancora al lavoro nel sottosuolo indicano proprio questo e ricordano anche alcune scene del film Metropolis dove una classe di lavoratori schiavi accetta in silenzio una vita di duro lavoro nel sottosuolo per sostenere i progetti dell’élite: è il ruolo che i non iniziati, ossia i profani, ricoprono nel progetto massonico. Il lavoro portato a termine è l’ultima fase dell’Opus Magnum.
I tre affreschi rappresentano, dunque, le fasi per il rimodellamento del mondo, quello che a Davos hanno definito “Great reset”, a cui sono associate le fasi del processo alchemico: nella tradizione delle logge, infatti, il mondo intero è considerato oggetto della trasformazione alchemica che può avvenire a vari livelli, a livello materiale, ma anche a livello spirituale e filosofico. La nuova era o “Nuovo ordine mondiale” è il risultato della Grande Opera alchemica, un tema ricorrente anche nei dipinti dell’aeroporto di Denver, i quali presentano notevoli similitudini con quelli della Bank of America. Una somiglianza che fa, dunque, pensare a una regia comune dietro a molti progetti dello stesso tipo. Anche l’obiettivo che emerge da queste opere, del resto, è il medesimo: la volontà di dissimulare in bella vista, dietro raffigurazioni criptiche comprensibili solo agli iniziati o agli esperti di simbologia, i piani di una potente cupola che mira a rimodellare il mondo secondo i criteri, i metodi e il credo della massoneria, che è un credo apertamente luciferino, come testimoniano anche le opere e i dettagli racchiusi nel Rockefeller Center di New York.
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