Il professor David Halpern, “scienziato comportamentale” che si guadagna da vivere come amministratore delegato del Behavioural Insights Team, ha svelato alcuni trucchi del mestiere in un’intervista concessa al quotidiano britannico The Telegraph. Quando l’organizzazione da lui fondata venne chiamata dal governo a fornire consulenza sulla comunicazione nell’ambito delle campagne di prevenzione del contagio pandemico (è a questi “scienziati comportamentali” che si devono gli slogan “Hands, Face, Space” e “Stay home – Protect the NHS”. che spopolarono nel Regno Unito fra il 2020 ed il 2021), Halpern fu costretto a rilevare che il primo ad andare in giro smascherato, dando un pessimo esempio, era proprio l’allora primo ministro Boris Johnson. Il professore volle quindi dare un saggio delle sue capacità condizionando subliminalmente lo stesso premier biondastro, al quale furono mostrate delle diapositive nelle quali si alternavano foto della sua faccia un po’ così priva di maschera ed immagini di leader mondiali in Ffp2. Il messaggio (neanche tanto “subliminale”, a dire il vero) era: “una cosa normale per un leader mondiale in questo momento è indossare una maschera”. Tanto bastò affinché Johnson diventasse, da allora in poi, un coscienzioso mascherinomane. Le iniziative pianificate dal Behavioural Insights Team, che nacque come ente governativo nel 2010 per essere poi privatizzato quattro anni dopo, combinano psicologia e marketing per dare vita a progetti di ingegneria sociale che hanno lo scopo di persuadere l’opinione pubblica a seguire le politiche governative. Oltre duecento sono state sinora le “consulenze” (profumatamente pagate) ai governi di mezzo mondo elargite da quello che informalmente viene chiamato “Nudge Unit” (gruppo della “spintarella”). In una di esse, ad essere preso di mira fu il Bangladesh, nelle cui zone rurali non ne volevano proprio sapere di mascherarsi a norma di legge. Dopo mesi di “spintarelle” a danno di 340000 disgraziati, il tasso di mascherinamento salì del 30%. La filosofia di Halpern e dei suoi “spintarellisti” è semplice: la pressione sociale (meglio se “informale”) funziona meglio della paura nel condizionamento delle masse. Questa intuizione era già contenuta nel documento “Mindscape” del 2010, il primo elaborato da Halpern per conto del governo britannico: in esso si affermava che un individuo è portato ad adeguarsi alle norme sociali prevalenti, ovvero a fare ciò che fanno gli altri, una volta che ne viene opportunamente richiamata l’attenzione. Il professor Halpern è stato di recente richiamato in servizio per coordinare un’altra campagna per conto del governo guidato oggi da Rishi Sunak, quella in cui si invitano “fragili” e malati a uscire di casa mascherati per non far collassare il sistema sanitario. Pur consapevole che nell’Occidente individualista tali pratiche sono più difficili da applicare rispetto a società più “collettiviste” come quelle dell’Estremo Oriente, Halpern è ottimista per il futuro: basterà affidarsi a “influencer” calibrati sui singoli segmenti sociali per dare una belle “spintarella” ad ogni tipo di pratiche virtuose, dal mangiare insetti fino al farsi la vasectomia “climatica”, mentre la spintarella finale non potrà che essere quella verso una salubre eutanasia di Stato.
Ricciardo dice
Mi viene in mente il “Bonsenso pratico” di Trilussa.
Guido Bulgarelli dice
Nulla di tutto ciò avrebbe la benchè minima probabilità di successo se il cervello della gente non fosse stato precedentemente ammollato in una brodaglia polcor e ridotto in pappa. Non diamo troppi riconoscimenti a questi pseudo guru dunque, lavorano sul facile
Andrea dice
Gli anglosassoni sono maestri in tutte le scienze comportamentali, psicologiche, di condizionamento, fin da prima della fine della 2GM. Dal Tavistock Institute a Edward Bernays, al programma MKUltra, all’irroramento di città americane con gas nebulizzato negli ’50, agli esperimenti atomici nel deserto del Nevada, a cui era invitata la popolazione, munita di occhiali da sole, alla creazione del “due pezzi” femminile chiamandolo come l’atollo delle peggiori esplosioni atomiche sperimentali: Bikini. Hanno costruito una nazione ( nazione?) della non-storia, dell’individuo biologico, che usa il dollaro e la lingua inglese. Vi domanderete che cosa c’entrano i Britannici. Non c’entrano, ma c’entrano ancora meno con l’Europa: aver perso l’impero dopo la 2GM li ha resi dipendenti dagli Americani, a cui hanno dato la conoscenza dei teatri di conflitto, la manipolazione del mondo arabo fin dalla fine dell’Impero ottomano, la decennale promozione dei Fratelli Musulmani, la conoscenza del subcontinente indiano, l’acquisto dei capi tribù e di intere etnie. Tutto con la manipolazione, il denaro, l’educazione, l’accoglienza nel Regno Unito delle loro elite. Se si esclude il lacanismo, tutte le scienze psicologiche che furono introdotte in Italia e nel mondo, hanno un’origine britannica e americana. Tutte le scienze sociali hanno un’origine anglosassone, nell’uso pratico: dall’antropologia, alla sociologia, all’economia, alla psicologia. La casa editrice “il Mulino” ebbe questo ruolo: nacque con i soldi della Cia, e gli intellettuali liberali, liberal-socialisti, democristiani di sinistra. “Il Mulino” fece entrare la cultura americana nelle università; condizionò il superamento di tutta la vecchia cultura nazionale. Già questo condizionamento influenzò i successivi, fino all’emarginazione dell’ala liberal-conservatrice nel suo seno e l’essere poi, invece, il pensatoio di tutta l’ala prodiana, ulivista cattolica, social-riformista. Dando credito infinito al pescecane liberale di sinistra, che ha fagocitato ogni cultura, compresa quella di destra – come il pesce siluro nel Po – con le sue corazzate ovunque, dal Mulino a Repubblica, la già debole cultura gramsciano-togliattiana-berlingueriana si è integrata in essa, fino all’essere sovrapponibile, addirittura autonoma, ma per sovrappiù, per plusvalenza, non per sottrazione. Non ci sono più nemmeno gli ultimi eretici di una volta: anche l’eresia si richiama a valori, alla costituzione, alla giustizia, alla mancata coerenza, ecc. In Italia non abbiamo avuto nessun vero complottista di rilievo: il massimo è stata la denuncia, in un severo stile gobettiano. Quindi, ho dovuto stare con Monsignor Viganò. Non avendo avuto un Guy Debord, ma solo un Pasolini, si ritorna a chi usa poche, sentite parole. È un “ritorno al Padre” (scaramantico), al Vangelo di Matteo, al “discorso della Montagna”: guai a voi, scribi e farisei ipocriti!…