Il Canada vieta il social media TitTok, di proprietà della azienda cinese ByteDance, sui telefoni e i dispositivi usati da membri e funzionari del governo, a causa di preoccupazioni sulla protezione dei dati.
“L’applicazione TikTok verrà rimossa dai dispositivi mobili governativi, e ai loro utenti verrà impedito di scaricare nuovamente l’applicazione in futuro” ha affermato il governo. Secondo il capo dell’ufficio di informazione canadese l’applicazione presenta un livello elevato di rischio per la privacy e la sicurezza e potrebbe essere usata come strumento di spionaggio. Sebbene non ci siano prove di violazione di dispositivi governativi le preoccupazioni riguardano i metodi di raccolta dei dati di TikTok, considerati troppo invasivi. Un portavoce dell’azienda ha espresso perplessità sulla decisione affermando che non sia stato citato alcun reale problema di sicurezza specifico e la società non è stata consultata. La scorsa settimana il commissario canadese per la privacy ha avviato un’indagine sulla raccolta e l’utilizzo delle informazioni personali degli utenti da parte dell’applicazione. Ma le relazioni tra Cina e Canada sono già deteriorate drasticamente negli ultimi anni, in particolare dopo l’arresto da parte del Canada, su mandato statunitense, di un alto dirigente di Huawei nel 2018 e la detenzione per rappresaglia della Cina di due cittadini canadesi.
Ma anche la Commissione Europea e gli Stati Uniti avevano preso recentemente la medesima decisione. La Casa Bianca ha concesso alle agenzie federali 30 giorni per eliminare l’applicazione da tutti i dispositivi governativi per proteggere la sicurezza e la privacy delle istituzioni americane.
Gli Stati Uniti hanno avviato una vera e propria guerra alla Cina, la tensione si fa sempre più palpabile. È costante la provocazione sulle coste e i confini cinesi, atti a implementare una vera e propria politica di contenimento della superpotenza asiatica. Dopo la bufala dei palloni spia, ora le accuse di spionaggio si rivolgono a TikTok, perpetrando una costante demonizzazione del pericolo di spionaggio cinese. Ma sebbene l’applicazione possa essere davvero utilizzata per raccogliere dati e attuare una sorveglianza da parte di Pechino, è ipocrita che i governi occidentali permettano a Facebook e agli altri giganti tecnologici americani di attuare una sorveglianza costante sulla popolazione.
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