Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la prosecuzione delle missioni militari internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo in corso e l’avvio di 4 nuove missioni nel 2023. A questa delibera è allegata una relazione analitica in cui il governo riferisce alle Camere dell’andamento delle missioni internazionali delle forze armate e delle forze di polizia. Quello che emerge è che l’Italia oltre a confermare l’invio di armi in Ucraina, continua le sue operazioni in tutto il Mediterraneo e in parte nell’area indocinese. Viene confermata l’adesione a tutte le missioni Nato, Ue e di quelle specifiche in cui sono presenti altri paesi cosiddetti alleati.
La decisione è stata presa su proposta della presidente Giorgia Meloni e del ministro degli esteri Antonio Tajani. L’approvazione della deliberazione è arrivata dal presidente della Repubblica, ai sensi della legge 21 luglio 2016, n.145. Le nuove missioni per l’anno 2023 riguardano la partecipazione di personale militare alle seguenti missioni di supporto, consulenza e addestramento alle forze locali:
- European Union Military Assistance Mission in Ucraina (EUMAM Ucraina) – supporto al riequipaggiamento ed addestramento delle forze ucraine
- European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) – supporto al controllo dei confini libici contro i traffici illeciti
- European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) – supporto alle forze nigerine impegnate contro le milizie jihadiste
- missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso – supporto alle forze del Burkina Faso impegnate contro le milizie jihadiste
Continua quindi lo schieramento filo atlantista del governo Meloni, quello che in campagna elettorale aveva promesso mari e monti contro le lobby e i “poteri forti” e che oggi attua senza se e senza ma l’agenda Draghi e le politiche deciso dalla Nato, dalla Ue e dalle altre centrali di potere italiane e internazionali. Questo vale per le missioni militari all’estero, per l’attuazione del PNRR e l’attacco ai diritti fondamentali dei cittadini (vedi nuovo ordine sanitario del governo Meloni). Una cosa è chiara non sarà certo il governo Meloni, che ha già disatteso tutte le false promesse di cambiamento, a risolvere alcunché.
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