La competizione fra Google e Microsoft ha visto in questi giorni l’accusa da parte del primo verso la società di Redmond di avere una politica dei cloud che non rispetta la competitività e di adottare tattiche anti-concorrenziali al fine di aggiudicarsi più clienti. Google, che a causa delle politiche di Microsoft sta perdendo clienti ed era già finita sotto inchiesta per problemi sulla concorrenzialità, ha sottoposto il problema alle autorità antitrust invitando anche le autorità europee a prendere provvedimenti al riguardo.
Per il colosso tecnologico infatti Microsoft, che per aumentare i profitti ha licenziato ad inizio anno 11mila lavoratori, avrebbe una posizione “decisamente anti-concorrenziale per quanto concerne il cloud computing.” L’azienda starebbe infatti cercando modi per legare sempre più Azure e altri servizi cloud “rendendo difficile per il cliente poter scegliere”. In sostanza la strategia del colosso di Redmond sarebbe quella di fornire ai clienti un bundle unico con servizi Office 365 per la produttività e con lo stesso sistema operativo in diverse versioni. L’offerta risulta così molto conveniente mentre Google si vede svantaggiata.
Così, stando alle accuse, anche gli accordi con molti altri servizi cloud europei andrebbero solo a beneficio di Microsoft il quale starebbe comprando le società più piccole che di volta in volta hanno manifestato contrarietà al riguardo. L’antitrust europeo avrebbe già gli occhi puntati su Microsoft anche per le denunce di tali provider di servizi cloud europei.
In risposta il portavoce di Microsoft ha affermato giovedì che la società “si impegna a rispettare le norme europee sulle politiche aziendali sul cloud computing”. Stando a quanto riferito da una fonte direttamente coinvolta nella questione, Microsoft avrebbe così offerto ad altri rivali minori di cambiare la sua strategia sul cloud computing ed essi sospenderanno così le loro rimostranze sulla concorrenzialità della stessa.
Sembra quindi che possa delinearsi una tregua ma la diatriba fra i due colossi, che stanno cercando di aumentare i profitti sulle spalle dei lavoratori, sembra comunque destinata a protrarsi in futuro e non è escluso che prosegua per vie legali.
Francesca Luchini
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