Nel pieno della crisi economica che stanno attraversando gli Usa, migliaia di sceneggiatori cinematografici e televisivi scioperano a partire da martedì, gettando Hollywood nel caos proprio mentre l’industria dell’intrattenimento è alle prese con i cambiamenti innescati dal boom globale delle TV in streaming.
La Writers Guild of America (WGA) ha chiamato la sua prima interruzione del lavoro in 15 anni dopo non essere riuscita a raggiungere un accordo per una retribuzione più alta da studi come Walt Disney Co (DIS.N) e Netflix Inc (NFLX.O). L’ultimo sciopero è durato 100 giorni ed è costato all’economia della California più di 2 miliardi di dollari.
Una gatta da pelare per il governo degli Usa già sull’orlo del default, perché The Guild rappresenta circa 11.500 scrittori a New York, Los Angeles e altrove. L’ultimo sciopero, nel 2007 e nel 2008, è costato all’economia californiana circa 2,1 miliardi di dollari poiché le produzioni sono state interrotte e scrittori, attori e produttori disoccupati hanno ridotto le spese.
L’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), che rappresenta gli studi, ha dichiarato lunedì scorso di aver offerto “generosi aumenti di compensazione” agli sceneggiatori, ma le due parti non sono riuscite a raggiungere un accordo. Gli scrittori affermano di aver sofferto finanziariamente durante il boom della TV in streaming, in parte a causa di stagioni più brevi e minori pagamenti residui. Sotto attacco soprattutto la cosiddetta “Gig economy”, un modello economico basato sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo. A partire da essa le aziende possono assumere appaltatori indipendenti e freelance in affiancamento ai dipendenti a tempo pieno e indeterminato.
La metà degli scrittori di serie TV ora lavora a livelli salariali minimi, rispetto a un terzo nella stagione 2013-14, secondo le statistiche di Guild. La retribuzione media per gli sceneggiatori al livello più alto di scrittore/produttore è diminuita del 4% nell’ultimo decennio. La WGA vuole inoltre misure di salvaguardia per impedire agli studi di utilizzare l’intelligenza artificiale per generare nuove sceneggiature dal lavoro precedente degli scrittori, che vogliono, inoltre, assicurarsi che non gli venga chiesto di riscrivere le bozze delle sceneggiature create dall’intelligenza artificiale. Fino a quando i conflitti non saranno risolti, alcuni programmi televisivi saranno interrotti. Anche negli Usa, quindi, la guerra non si combatte solo contro la Federazione russa sul fronte Ucraino, ma anche all’interno del paese che sempre più e in diversi settori diventa una polveriera.
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