Marco Di Mauro
Avanti.it
I poveri di spirito che si compiacciono dell’auto-definizione di “élite mondiali”, ovvero i signorotti transazionali del capitalismo globalizzato che punta a instaurare un governo tecno-totalitario sul mondo, sono dei veri e propri assi della pianificazione. Molto più che nell’esecuzione, sembrerebbe, date le sempre crescenti difficoltà dell’asse atlantico a contenere le spinte centrifughe al Nuovo Ordine Mondiale, come la riluttanza di alcuni popoli ad accettare la dittatura sanitaria e il non allineamento di molti paesi alle politiche del Grande Reset. Ma gli strateghi del clan Rothschild e affiliati non si danno mai per vinti, e riescono a trasformare ogni intoppo in un’opportunità. Come fanno? Semplice: finanziano think tank coi massimi esperti in diversi settori per allestire la simulazione degli sviluppi di una data situazione storica, preparando con largo anticipo la reazione a ogni possibile sviluppo sul piano sia evenemenziale che economico e sociale. Il salto di qualità c’è stato negli anni cinquanta, quando negli uffici di Santa Monica della RAND, il prestigioso think tank fondato nel 1948 in cui i giganti dell’industria e della finanza elaborano studi e strategie di dominio a lungo termine spalla a spalla coi massimi esperti USA dell’esercito e della comunità scientifica, lo stratega militare e teorico dei sistemi Herman Kahn elabora un metodo destinato a rivoluzionare la capacità previsionale e adattiva della compagine globalista: lo scenario planning. Il metodo Kahn – in verità poco fortunato con le previsioni, e deciso sostenitore della guerra termonucleare con la Russia al punto da ispirare il personaggio del Dottor Stranamore di Kubrick – consisteva nell’individuare accuratamente i fattori chiave legati a un determinato scenario iniziale creato con l’imponente mole d’informazioni posseduta dall’esercito e simulare una crisi o un cambiamento, per poi ipotizzare tutte le possibili reazioni dei fattori, interconnessi tra loro, alla crisi. I vettori su cui si vanno a imbastire gli scenari sono, in una prima formulazione, quello sociale, tecnologico, economico, ambientale e politico (racchiusi nell’acronimo STEEP). Nata in ambito militare, la pianificazione per scenari è stata applicata in un primo momento nel settore petrolifero, e con immenso successo: tanto che la Shell deve tantissimo al lavoro di Khan; nel corso degli anni è stata corretta e perfezionata, e la Fondazione Rockefeller ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia: un metodo versatile ed efficace, che permette di allestire vere e proprie simulazioni di eventi storici, in modo da prevedere con efficacia tutti i possibili sviluppi ed essere preparati ad affrontare qualsiasi inconveniente. Per fare solo qualche esempio, la RAND ha effettuato nel 2006 uno studio intitolato “The Global Technology Revolution 2020”, esperimento in cui si simula una rivoluzione digitale delle infrastrutture politiche, ed è del 2010 lo studio “Scenarios for the Future of Technology and International Development” divenuto famoso perché il capitolo “Lockstep Scenario” anticipa con dieci anni d’anticipo tutto quello che è avvenuto negli ultimi due anni. Per questo, se la guerra d’Ucraina non sta andando come avrebbero voluto, c’è tuttavia uno sviluppo della guerra che potrebbe volgere in loro favore: la crisi alimentare.
Le guerre della NATO – Ucraina, Medio Oriente sono quelli già in atto, mentre al Bilderberg di quest’anno si è discusso su come infiammare anche l’Indo-Pacifico – puntano a creare zone di instabilità politica nei punti nevralgici dell’approvvigionamento della catena alimentare.
È consuetudine della mafia globalista transnazionale non solo pianificare accuratamente il futuro, ma farlo pubblicamente e senza censure. Il 9 e 10 novembre del 2015 la Cargill Inc., multinazionale dei cereali, organizza un “gioco”: viene inscenata una crisi globale della catena di approvvigionamento alimentare, con conseguenze catastrofiche per i governi e le popolazioni: “65 politici internazionali, accademici, imprenditori e leader del pensiero si sono riuniti presso la sede del World Wildlife Fund a Washington DC per definire le modalità di risposta del mondo a una futura crisi alimentare.
Il gioco ha portato i giocatori dal 2020 al 2030. Come previsto, il decennio ha portato due grandi crisi alimentari, con prezzi che si avvicinano al 400% della media a lungo termine; una serie di eventi climatici estremi; eventi meteorologici estremi, il rovesciamento dei governi in Pakistan e Ucraina e le carestie e le crisi dei rifugiati in Bangladesh, Myanmar, Ciad e Sudan.” Nella simulazione della Cargill, l’Unione Europea, per affrontare una “penuria alimentare globale nel 2022” arriva a istituire una tassa sulla carne, e alla fine della crisi alimentare globale i paesi principali produttori di gas serra (USA, UE, India e Cina) istituiscono una tassa sul carbonio per limitare le emissioni.
Un’altra testimonianza viene direttamente dalla Fondazione Rockefeller, che nel documento “Reset the Table” propone come sostituire i cibi ad alto impatto climatico con alimenti più sostenibili. Insomma, anche da questa breve panoramica si può capire che, dopo l’operazione Covid e la guerra d’Ucraina, il prossimo passo per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, abolizione dello stato di diritto e della proprietà privata, possono essere perseguiti soltanto con una carestia pilotata, che sarà accompagnata dalla geoingegneria a provocare sconvolgimenti politici e sociali e realizzare effettivamente la “Distruzione dell’economia globale” pianificata al Bilderberg di quest’anno.
CARLO CORTI dice
Semplice…. qualcosa andrà loro storto…