L’Assemblea Nazionale ha annullato, giovedì 4 maggio, la vaccinazione obbligatoria contro il Covid 19 per le badanti e caregiver. Un anno e otto mesi dopo la sospensione, gli assistenti non vaccinati possono tornare al lavoro lunedì 15 maggio.
La decisione è stata presa in ottemperanza al parere espresso giovedì 30 marzo dall’Alta autorità per la sanità, che ha affermato che la vaccinazione contro il Covid-19 deve essere “consigliata” e non più “obbligatoria” per gli operatori. Per esprimere questo giudizio si è basata in particolare sulla significativa copertura vaccinale (88,9%), sull’immunità acquisita da precedenti contagi, nonché sull’attuale basso tasso di circolazione del virus.
La decisione non è avvenuta solo per le discussioni condotte all’interno dei palazzi istituzionali (fosse stato solo per loro). In tutto il paese negli ultimi due anni si sono moltiplicati i collettivi e comitati di lavoratori sospesi che hanno organizzato svariate mobilitazioni e presidi contro licenziamenti, sospensioni e discriminazioni.Mobilitazioni che hanno saputo legarsi a quelle più generali che stanno attraversando il paese negli ultimi mesi e nelle ultime settimane.
La Francia resta l’ultimo paese a mantenere l’obbligo vaccinale e non aver reintegrato nessuno degli operatori sanitari sospesi durante la pandemia per aver rifiutato di sottoporsi al vaccino. Il ministero della Salute ha stimato in 15mila il numero di personale sanitario, case di cura e operatori ospedalieri licenziati o sospesi. Dato che nel frattempo alcuni operatori hanno deciso di cambiare mestiere non è noto il numero esatto di personale sanitario non vaccinato.
Tutto questo in ottemperanza ai grandi piani di speculazione e mercimonio sulla salute della popolazione europea e mondiale che le grandi lobby farmaceutiche stanno conducendo sulla pandemia da Covid e su quelle per cui si sta già preparando l’enorme macchina di investimenti e guadagni, da cui l’Italia non sarà certamente esente.
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