Dei diecimila a Genova contro il sostegno governativo alla guerra in Ucraina, nessuna traccia sui media. In compenso, dirette TV e prime pagine per la manifestazione “antifascista” di Firenze nata a seguito del pestaggio, da parte di attivisti di Azione studentesca che stavano a volantinare davanti al liceo Michelangiolo, di alcuni studenti di “sinistra” che volevano impedire il volantinaggio.
Sì, ma di che parlava il volantino? Sostanzialmente di “foibe” (una tragedia enfatizzata in passato solo dalla destra ma, negli ultimi tempi, soprattutto dalla “sinistra”) esprimendo opinioni che, non afferendo a quelle contemplate dalla “Legge Mancino”, condivisibili o meno, sono legittime. E allora? Perché volere impedire la distribuzione di un legittimo volantino? In nome di cosa? Visto che venivano diffamati come “fascisti” gli attivisti di Azione studentesca, in nome dello slogan “Il fascismo non è un’opinione, è un crimine”.
Slogan che ha caratterizzato la manifestazione di Firenze.
A questo si riduce l’antifascismo di regime. Inventarsi una categoria (“fascisti”; “antisemiti” se qualcuno critica il sionismo, “No Vax” se critica la gestione dell’emergenza Covid, “omofobo” se non accetta il DDL Zan o l’utero in affitto….) e su questo stigma compattare le fila e/o costruire, di riflesso, un movimento. Che, ovviamente, vedrà l’entusiastica partecipazione della “sinistra antagonista” e quella di un Movimento Cinque Stelle che da anni subisce queste infatuazioni.
Il tutto benedetto dai media mainstream (in primis, Repubblica) fucina di tutte le armi di distrazione di massa che hanno infestato il nostro paese negli ultimi decenni.
FS
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