La commissione parlamentare per gli affari esteri della Turchia ha approvato la richiesta della Finlandia di entrare nella NATO. Come sappiamo Finlandia e la Svezia avevano fatto richiesta di entrare nella NATO 10 mesi fa, in concomitanza con l’aumentare delle tensioni fra Russia e Ucraina. Un evento senza precedenti che segna la fine della pace per l’occidente, con la possibilità di creare un eventuale fronte bellico direttamente nel cuore dell’Europa. Turchia e Ungheria al momento sono gli unici due paesi a non aver ancora approvato la richiesta.
Se il parlamento ungherese con tutta probabilità approverà la richiesta della Finlandia il 27 marzo, il parlamento turco non si è ancora espresso ufficialmente sulla proposta della sua commissione, ma probabilmente lo farà nelle prossime settimane, prima del 7 aprile quando vi sarà la chiusura del parlamento per le elezioni presidenziali di maggio.
Ciò avviene in un momento in cui la Finlandia e la Svezia hanno entrambe approvato a livello parlamentare la richiesta di entrare nella NATO e aggiornato le loro legislazioni apportando le dovute modifiche. In Finlandia il primo ministro ha firmato le leggi di adesione e a Stoccolma il parlamento ha approvato l’ingresso nell’alleanza atlantica con 268 voti a favore e 37 contro. La Svezia tuttavia non ha ancora ottenuto una risposta definitiva dai due paesi. A Bruxelles il primo ministro svedese ha affermato che chiederà spiegazioni al presidente ungherese Orban sul perché intenda ratificare prima la richiesta della Finlandia rispetto a quella della Svezia dal momento che i due paesi baltici hanno avviato l’iter per entrare nell’alleanza atlantica nello stesso momento ed apportando entrambi le necessarie modifiche legislative. “Fin dall’inizio del processo la Finlandia si è mostrata più pronta e determinata a venire incontro alle esigenze ed aspettative del nostro paese” così il vice ministro degli esteri della Turchia Akcapar ha spiegato i differenti approcci della Turchia verso Helsinki e Stoccolma. Le tensioni fra Svezia e Turchia che ormai durano da mesi sarebbero riconducibili al non accoglimento della richiesta di estradizione di due cittadini curdi e all’episodio del rogo del corano da parte di due militanti di estrema destra. Sembra in ogni caso che per i due paesi nordeuropei si stiano delineando due diverse corsie per l’accesso alla NATO.
Francesca Luchini
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