Tra un anno scadrà la nomina di Luigi Ferraris e del resto del vertice di Ferrovie dello stato (Fs). Questo ha scatenato una folle corsa ad accaparrarsi posti e poltrone. Al momento sembra tutto fatto per il rinnovo dei cda di Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Trenitalia (le due principali controllate del gruppo). Vediamole.
Il nuovo amministratore delegato di Rfi dovrebbe essere Gianpiero Strisciuglio. È una nomina pesante dato che la società sarà destinataria del pacchetto più grande di qualsiasi altra azienda italiana di fondi del Pnrr, una cifra intorno ai 25 miliardi di euro. Nuovo presidente sarà invece Dario Lo Bosco. Per quanto riguarda Trenitalia, invece, sarà confermato l’amministratore delegato Luigi Corradi e sarà nominato presidente Stefano Cuzzilla, già membro del cda DI Fs. La griglia elaborata dal governo dovrà essere ora sottoposta al comitato nomine e nel cda di Fs.
Queste nomine sono state oggetto di scontri e baruffe nella maggioranza del centrodestra, in particolare per le pressioni della Lega che voleva piazzare suoi uomini in questi importanti posti di comando del paese. Nessuno dei candidati indicati è però direttamente afferente alla Lega, l’ad Corradi addirittura è un nome del M5S che ha usato i rapporti con il viceministro dei Trasporti Rixi (Lega) per restare a galla. La presidenza di Trenitalia, Cuzzilla, è invece ascrivibile a Forza Italia (predecessore è Meta del Pd). I posti nel cda piazzerà suoi uomini Fratelli d’Italia. Strisciuglio, nuovo ad di Rfi, è ascritto all’area Pd (uomo di Moretti, l’ex ad di Fs).
Come sempre le nomine sono motivo di stallo e scontro all’interno dell’esecutivo Meloni (come per ogni governo) situazioni analoghe si sono ripetute a inizio anno con le nomine al Tesoro. Si conferma come la propaganda del governo “fascistissimo” sia solo un’invenzione del Pd, il governo Meloni è un governo di guerrafondai, affaristi e arraffapoltrone uguali a quelli del Pd e degli altri partiti espressione dei poteri forti. Altro che sovranisti e salvatori della nazione!
Sulle ferrovie, quindi, niente asso piglia tutto per Salvini. La lottizzazione è servita e c’è spazio per tutti. Tutti uniti appassionatamente a spolpare quello che resta del nostro paese.
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