All’alba la polizia israeliana ha fatto irruzione nella moschea di Al-Aqsa, dove centinaia di fedeli si trovavano a pregare in occasione del Ramadan. Insomma, stessa solfa dell’anno scorso, quando proprio dalla brutalità delle IDF nei confronti dei palestinesi convenuti in preghiera sulla Spianata delle Moschee aveva innescato un’escalation che ha sfiorato la Terza Intifada. Nella scorsa notte da Gaza erano partiti dei missili diretti verso Israele, seguiti dai consueti raid delle IAF che secondo Tel Aviv avrebbe colpito industrie militari controllate da Hamas, ma come spesso accade a farne le spese sono stati soltanto i civili, mentre le forze militari israeliane hanno impedito ai medici di raggiungere la zona dove diversi palestinesi erano rimasti feriti.
Alle prime luci dell’alba le tensioni in merito ai fatti di Gaza sembravano essersi placate mentre ad Al-Aqsa una folla di fedeli si era radunata come di consueto per il Ramadan. È qui che la polizia ha lanciato gas lacrimogeni e granate stordenti iniziando poi a colpire le persone, in particolare i giovani che erano stati messi faccia a terra e picchiati. Più di 350 persone che si erano barricate nella moschea sono state arrestate. Israele ha addotto la scusa consueta degli agitatori e provocatori, ma è chiaro come ormai da un anno sia sempre più tenace l’intento di togliere la Spianata ai palestinesi, violando gli storici accordi con la Giordania. Unanime la condanna internazionale, dall’Arabia Saudita all’Egitto e alla Giordania – che già avevano fermamente condannato in un incontro trilaterale al Cairo l’escalation provocata da Tel Aviv – fino agli Stati Uniti, che pure dopo le aperte provocazioni dell’ultrasionista Ben Gvir avevano assunto una posizione critica verso Israele. L’attacco balistico da Gaza è stato poi rivendicato dal gruppo palestinese Fronte democratico per la liberazione della Palestina e dal Comitato per la resistenza popolare. Intanto in Cisgiordania continua la brutale repressione delle IDF che incontra la strenua resistenza araba.
Francesca Luchini
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