Francesco Santoianni
Avanti.it
Crisis actors. Ad Alex Jones, conduttore di Infowars e additato come “decano dei complottisti”, è costato davvero caro averli tirato in ballo. Aveva dichiarato che la strage di Sandy Hook (morirono 26 persone, tra cui 20 bambini) era una sceneggiata e che i corpi fotografati riversi per terra erano quelli di comparse. Trascinato in tribunale dai familiari delle vittime, è stato condannato a pagare un miliardo e mezzo di dollari.
Ma esistono davvero i crisis actors e cioè comparse destinate ad interpretare, fraudolentemente, il ruolo di vittime? Certamente. La loro origine risale addirittura al 1898 quando venne proiettato a Londra quello che è il primo filmato fake: un “documentario” (girato alla periferia di Londra) che mostrava una tenda della Croce rossa presa d’assalto dai boeri (coloni sudafricani di origine olandese in guerra con gli inglesi) mentre medici e infermieri cercavano di soccorrere un ferito. Più recentemente sono saliti alla ribalta crisis actors scelti tra persone con arti amputati per rendere “realistiche” (e anche per testare la reazione dei soccorritori) esercitazioni militari o di protezione civile.
Intanto, sempre più labile si fa in televisione il confine tra fiction e realtà e così, negli USA, alcuni service televisivi ed emittenti TV, quando sapevano che sarebbero arrivati in ritardo, si sono portati sulla scena dell’attentato o del grave incidente comparse disposte a raccontare in lacrime l’“accaduto”. Questo malcostume ha dato la stura a strampalate teorie che pretendono di dimostrare che praticamente tutti gli attentati altro non sono che una messinscena; un paranoico cinismo che arriva ad identificare nei corpi delle vittime dei “manichini” e che non risparmia nemmeno i familiari delle vittime ai quali, addirittura, viene rinfacciato di non piangere “in modo convincente”. Una paranoia, tra l’altro, alimentata da una caratteristica del nostro sistema cognitivo e cioè concentrare l’attenzione su elementi che confermano nostre precedenti credenze; si trasforma, così, una faccia che ha una pur vaga somiglianza con un’altra nella “prova” del complotto.
E a tal riguardo sveliamo un piccolo segreto di bottega su come andrebbe fatto il confronto fotografico di persone. Diffidate dell’apparente somiglianza di elementi quali naso, bocca, mento… che cambiano nel tempo; concentratevi, invece, sul padiglione auricolare dove, a parte un piccolo allungamento e allargamento dei lobi, i tracciati delle cartilagini non cambiano e definiscono un solo individuo. Con questo sistema, ad esempio, è stato dimostrato che i tanti video “di Bin Laden” rifilatici per trasformarlo nel responsabile dell’attacco alle Twin Towers raffiguravano suoi sosia e che era proprio al-Baghdadi (divenuto poi capo dell’Isis) ad incontrarsi con il senatore statunitense John McCain.
Ma occupiamoci dei (loro malgrado) crisis actors siriani.
L’aggressione della NATO e delle petromonarchie alla Siria dura da undici anni e ha visto un grande numero di video fake prodotti principalmente dall’organizzazione White Helmets che organizzava anche “esercitazioni antigas” obbligando i siriani a parteciparvi. Otteneva così il plauso dell’Occidente per queste esercitazioni che avrebbero dovuto rintuzzare i (fantomatici) attacchi con il gas condotti dalle truppe di Assad e ottenendo anche materiale video utile a realizzare video-fake (vedi qui, qui, qui o qui) sugli effetti dei suddetti (fantomatici) attacchi.
Il caso più famoso è il bombardamento con gas Sarin che secondo i media occidentali sarebbe stato compiuto dall’aviazione siriana nell’area di Idlib nella Siria nord-occidentale e che fu ampiamente pubblicizzato con video trasmessi per giorni da tutte le televisioni.
La più evidente menzogna di questi video è che mostrano presunti soccorritori che toccano le vittime a mani nude ma, considerando che il sarin è un gas nervino che uccide subito a contatto con la pelle, questo avrebbe dovuto determinare l’immediata morte dei soccorritori. Poi ci sono tante altre incongruenze che suggeriscono come i morti ad Idlib non siano stati conseguenza di un attacco militare bensì – così come verificatosi a Ghouta nel 2013 – della accidentale fuoriuscita di gas tossico da una postazione sotterranea dei “ribelli siriani”. Per una compiuta analisi di quello che, verosimilmente, sarebbe successo a Idlib rimandiamo al video sotto riportato. Qui solo una considerazione a proposito di alcuni “crisis actors” presenti nei video fake inerenti Idlib: i bambini senza vita.
Di questi soggetti si è occupata la Swedish Doctors For Human Rights, una stimata ONG che si occupa di vittime di guerra, diretta da Marcello Ferrada de Noli, già professore all’Università di Stoccolma e membro del Karolinska Institutet.
Questa organizzazione ha fatto notare che in molti video provenienti dalla Siria mai insieme a questi bambini appena morti si trovano i loro genitori o anche la sola madre. Un’altra stranezza era che i corpi di questi bambini venivano mostrati, spesso strattonati, quasi fossero un trofeo, da uomini che, con tutta evidenza, non mostravano per essi nessuna pietà. Ma la rivelazione più sconvolgente è stata analizzando un video nel quale un “ribelle siriano” introduce nel cuore di un bambino l’ago di una siringa per adrenalina senza iniettarvi alcunché ma roteando la siringa e quindi l’ago fino a spappolare il cuore. Non è stata questa l’unica tecnica usata per uccidere bambini da mostrare poi nei video. In altri casi, ad esempio, è stato loro spezzato il collo o sono stati colpiti in testa.
Resta, comunque, una domanda: chi sono quei bambini? Forse, non lo sapremo mai. Nel 2013, dopo la strage del gas a Ghouta, il Rapporto dell’ISTEAMS, un’organizzazione umanitaria siriana, suggeriva che molti corpi raffigurati nei video potessero essere quelli di bambini rapiti, mesi prima, a scopo di estorsione, dai “ribelli” nell’area di Latakia. Una ipotesi non impossibile da verificare rintracciando foto di quei bambini che, verosimilmente, erano ancora conservate dai loro genitori. Purtroppo, il caos della guerra, con il conseguente fiume di profughi, e le difficoltà di un’organizzazione piccola e priva di risorse come l’ISTEAMS rese impossibile questo confronto. Anche perché l’indagine internazionale chiesta dal governo di Damasco all’ONU non è stata mai svolta.
Luca dice
Gentile Avanti.it,
Non mi è chiaro quale sarebbe la “sconvolgente rivelazione” emersa dal video da voi citato di una delle piu grandi aberrazioni umane che credo possano esistere.
Pertanto vi chiedo un chiarimento.
Saluti
Luca
Francesco Santoianni dice
La sconvolgente rivelazione del prof Marcello Ferrada de Noli e documentata dal video incastonato nell’articolo è che bambini siriani (già strappati ai loro genitori) sono stati intenzionalmente uccisi dai tagliagole jaidisti (alias “ribelli siriani”) per realizzare video nei quali vengono presentati come vittime del “regime di Assad”.
Saluti
Francesco Santoianni