Francesco Santoianni
Avanti.it
Rispetto al Covid, sulle falsità propagate dal governo cinese e sui motivi di queste ci siamo già soffermati in un lungo articolo; figuriamoci se siamo qui a difendere le sue posizioni e le sue giravolte sulla gestione dell’emergenza Covid. Quello che vale pena di segnalare è la sbalorditiva posizione di tutti i media mainstream, recentemente passati ad inneggiare alle proteste dei “no green pass cinesi” dopo aver scritto peste e corna dei loro omologhi in Occidente.
Chissà ora che scriveranno sui “no-green pass cinesi” davanti alla campagna terroristica, nata negli ultimi giorni, sulla “impennata dei morti per Covid” in Cina determinata, a detta sempre del mainstream, dalla “ripresa dei contagi”, conseguente alla rimozione dei lockdown imperanti in Cina a partire dal gennaio 2022.
Una campagna terroristica condotta con evidenti falsità, come le foto satellitari realizzate dalla Maxar Technologies (per capirci la stessa della bufala di Buča) pubblicate dal Washington Post (e qui da noi sbandierate da Open, del quale abbiamo parlato in un contributo precedente, e da tutti i media). Foto satellitari che attesterebbero l’affollamento dei crematori.
Punta di diamante di questa campagna è il confronto tra due foto satellitari di un crematorio nel distretto di Tongzhou scattate, a detta della Maxar Technologies, la prima il 6 dicembre, la seconda il 24 dicembre 2022. Foto scattate in due diversi orari della giornata, come documentato dalla differenza delle ombre evidenziate con i cerchi rossi. Nulla di clamoroso, comunque, che un parcheggio, poniamo alle sette del mattino, sia meno affollato dello stesso alle undici dello stesso giorno.
Ma la cosa più clamorosa di questa bufala è la presenza di un parcheggio che nella prima foto non c’era; “prova evidente” della “fretta” nell’affrontare la catastrofica impennata dei decessi in Cina. Ma se si guarda nella destra delle foto si potrà osservare (al di là dell’inclinazione delle ombre) la crescita di tutta una serie di cespugli che, di certo, non può essere avvenuta in diciotto giorni.
L’articolo del Washington Post (che è possibile leggere in Italiano usando il traduttore automatico del browser, cosa che spiega perché le didascalie nella foto sono nella nostra lingua) prosegue con video che potrebbero essere stati realizzati in qualunque data, “testimonianze” di anonimi cinesi e di “esperti cinesi” residenti in Occidente e, soprattutto con altre foto satellitari.
Divertitevi anche voi a scoprirne le incongruenze.
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