La premier neozelandese Jacinda Ardern ha annunciato le sue dimissioni in una conferenza stampa sostenendo di essere “esausta” dopo cinque anni e mezzo di governo che sono stati i più belli della sua vita. Contestualmente, in quello show da quattro soldi che è diventata la politica, ha chiesto al compagno Clarke Gayford, popolare conduttore televisivo, di sposarla. Nella sfera anglofona in cui era stata indegnamente montata la “Jacindamania” è stato tutto un florilegio di inni alla sua “gentilezza”, ovvero alla parola che, orwellianamente, ne aveva accompagnato l’ascesa politica. Il Guardian, per dirne uno, le ha dedicato un reportage intitolato “Come il mondo si è innamorato di Jacinda Ardern”, con tanto di video con i suoi discorsi più “gentili”. Mentre i Padroni del discorso esaltavano la loro servetta come “integra” e “autentica”, l’ex primo ministro Helen Clark, che è anche dello stesso partito della Ardern, ha dichiarato che costei aveva abbandonato la carica poiché incapace di fronteggiare il clima d’odio nei suoi confronti sviluppatosi a partire da quando, invitando i neozelandesi ad essere “forti e gentili” aveva disposto nel 2020 il primo lockdown del paese. Facendo un bilancio della politica “pandemica” del governo Ardern, si può ben dire che essa sia stata fra le più criminali dell’Occidente: lockdown a ripetizione per una manciata di casi asintomatici, obbligo vaccinale con licenziamento in tronco per i “disertori” (considerati dalla premier “cittadini di seconda classe” con meno diritti degli altri), distruzione sistematica della piccola e media impresa. Alcuni interventi televisivi della Ardern resteranno negli annali per il sadismo con il quale annunciava nuovi soprusi: al confronto, Conte e Speranza fanno (quasi) ridere. Jacinda Ardern è una di quelle “Young Global Leaders” (un’altra è la premier finlandese Sanna Marin) prodotte in serie dalla “scuola” messa in piedi dal capocantiere del Grande Reset Klaus Schwab. Dopo essersi “diplomata”, la Ardern è stata prima proiettata ai vertici del Partito Laburista e poi a quelli del governo attraverso una martellante campagna di promozione della sua figura posticcia: in base alla “Jacindamania” che ne è derivata, la futura premier è stata rappresentata, ad onta di qualunque evidenza, come una campionessa della “empatia” e della “gentilezza”. Un piccolo grande capolavoro è stato quello della nascita di sua figlia, avvenuta poco dopo la sua nomina a primo ministro: la bambina ha accompagnato la madre negli incontri internazionali, ha fatto capolino mentre parlava alla nazione in streaming, c’è stata anche nell’ultimo atto, quando la “gentilissima” Jacinda ha detto che non vede l’ora che arrivi il primo giorno di scuola per la figlioletta. Difficile che Jacinda Ardern, in ogni caso, resti a fare la casalinga disperata. Maligni politologi neozelandesi azzardano l’ipotesi che si possa essere fatta da parte consapevole della disfatta elettorale a cui andava incontro, in modo da potersi ripresentare più avanti dopo aver recuperato una verginità da martire. Altri ancor più maligni sostengono che si sia ritirata dopo aver accumulato una fortuna di venticinque milioni di dollari (neozelandesi), moltiplicando per trenta il suo patrimonio iniziale. Tuttavia, quell’estrema periferia dell’Occidente che è la Nuova Zelanda potrebbe stare stretta a Jacinda Ardern,: è ora che questa ragazza di campagna vada in città, che coroni il suo sogno provinciale andando a servire il Padrone da vicino, e non per corrispondenza. E quindi: l’ONU, il FMI, l’OMS…chissà. La ragazza si farà (anzi, si è già fatta). Salutando le telecamere, Jacinda Ardern ha detto che, nel frattempo, ci tiene a essere ricordata come “una persona che ha sempre cercato di essere gentile”.
GR
Andrea dice
Un bell’esempio di storia distopica. Jacinda è un modello per tutti i giovani politici di sinistra. Quelli di destra, per ora, sono molto più arretrati. La sinistra è come un gioiello Bulgari: per sempre. Perché quelli di destra sono “indietro”? Rimando al commento che feci sul perché il mondo si governa “da sinistra”. Vi chiedete perché le persone sono così distaccate dalla vita reale che conducono fino a votare ancora “a sinistra”? È una lotta fra la TV e la vita fuori casa. Fra i “valori” e il proprio sentire profondo. Sapete che abortire a tre mesi significa uccidere una creatura già formata? Niente di grave! La libertà della donna prima di tutto! Approvate moderatamente che gli invertiti sessuali siano liberi di vivere la loro inversione senza farne un modello di vita? Non fa niente… Dovete scendere nelle strade con la Gay Parade e ribadire che quello è un modello di vita da promuovere! Subodorate che vi sia un’invasione via mare e via terra di alieni alla nostra storia, civiltà, civilizzazione? Vi sbagliate: il mezzo è il messaggio. Quindi, se vengono su una qualsiasi imbarcazione o consumando un paio di Timberland, porterete lo scafo e le scarpe in chiesa e ne farete un presepe! La nuova spiritualità spazio/temporale è servita, e se non vi basta, c’è la Segre che vi indicherà il binario giusto, anche alla stazione di Milano, con Sala d’aspetto per catecumeni. Non vi piace così? Ritiratevi in casa e crepate con una grande abbuffata alla Marco Ferreri! Prima di crepare, telefonate a Elly, e dite che siete con lei… che odiate gli occhiali a goccia. È tutto quello che rimane. Elly! Per sempre. La sinistra immortale. Coincide con il Capitale? Meglio! Abbiamo vinto per sempre!