La Giunta militare del Burkina Faso ha espulso l’ambasciatore francese in concomitanza con la crescita del sentimento antifrancese nel paese, che sta contemporaneamente instaurando relazioni con la Russia.
Il Burkina Faso sta affrontando una guerra contro gruppi pseudo-terroristici islamici impiantati nell’area dall’Occidente con lo scopo di impedire l’espansione dell’influenza russo-cinese. La Francia aveva poi inviato truppe nel Sahel Occidentale nel 2013 ufficialmente con l’obiettivo di combattere gli pseudo-terroristi. Invece abbiamo assistito negli ultimi mesi a numerose manifestazioni in Burkina Faso dove i cittadini burkinabè sventolavano bandiere della Russia e parlavano male della Francia.
“Per anni la Francia, nostra colonizzatrice, è stata presente nel paese del Burkina Faso, facendo credere di combattere per difendere i nostri interessi, ma in realtà è vero il contrario. La Francia è in Burkina Faso per saccheggiare le nostre ricchezze e per fornire armi ai terroristi, anzi sono loro stessi terroristi poiché combattono contro i nostri soldati al fronte” ha dichiarato un manifestante a Ouagadougou, rappresentando il clima antifrancese diffuso nei paesi dell’area. Lo scorso anno le truppe e l’ambasciatore francesi sono stati costretti a lasciare il Mali. Ora il Burkina Faso espelle l’ambasciatore francese.
L’attuale giunta militare al governo ha deposto la giunta precedente con un colpo di stato nel settembre 2022, sostenendo che non stesse facendo abbastanza per riportare la sicurezza e la stabilità.
La stessa ragione era stata usata dalla giunta precedente per deporre il precedente governo civile con un altro colpo di stato a gennaio 2022. Il mese scorso il primo ministro burkinabé ha visitato la Russia per rafforzare le relazioni e consolidare gli sforzi per combattere i gruppi terroristici impiantati nella regione dall’asse franco-americano.
Appare chiaro ormai che nella regione dell’Africa Occidentale stia gradualmente avvenendo un cambiamento del posizionamento geopolitico: gli stati dell’area stanno gradualmente affrancandosi dal colonialismo franco-americano e stanno passando gradualmente ad una nuova forma di colonialismo russo-cinese. E allo scopo di fermare questo passaggio l’Occidente crea gruppi terroristici per generare caos.
Non può che tornare alla mente ciò che è avvenuto durante la guerra in Siria, quando invece di limitarsi a combattere l’ISIS, l’Occidente, e precisamente Regno Unito, Francia e Stati Uniti, bombardavano i territori controllati da Assad sostenendo senza prove certe che avesse usato armi chimiche e violato quindi le leggi internazionali, indebolendo il suo esercito e favorendo quindi l’espansione dell’ISIS nel paese. Insomma, pare che ogni volta che l’Occidente sia in difficoltà compaiano i gruppi fondamentalisti islamici a generare caos.
Dunque, la guerra in Ucraina oppure l’attuale situazione in Africa occidentale sono solo alcune delle propaggini di una guerra mondiale che si sta combattendo contemporaneamente in varie parti del mondo, da un lato il blocco Russo-Cinese e dall’altro l’Occidente guidato soprattutto dagli Stati Uniti.
Ricciardo dice
Nelle plausibili parole dell’autore avverrebbe il passaggio da una colonizzazione franco occidentale ad una russo cinese.
La prima utilizza strumenti terroristici e comunque violenti per affermarsi e consolidarsi ed inoltre esercita le proprie attività prosciugando le risorse locali oltre ogni accettabile limite.
Credo, e spero, che la seconda faccia uso di strumenti differenti, meno ignobili e cruenti, nonché consenta un minimo di compartecipazione allo sfruttamento delle ricchezze.
In tal senso, si tratta di un fenomeno di sostituzione che può dirsi auspicabile.