Il parlamento inglese ha approvato nella giornata di mercoledì lo Stormont Brake, parte essenziale dell’accordo Windsor Framework, ossia l’accordo quadro avente ad oggetto i controlli alla frontiera sui beni provenienti dal Regno Unito e diretti in Irlanda del nord che consentirebbe di portare a conclusione il processo Brexit. In base a tale accordo il freno di Stormont (dal nome dell’edificio sede del parlamento di Belfast) consentirebbe al parlamento nordirlandese di richiedere al parlamento britannico l’attivazione di un meccanismo di freno verso quelle disposizioni comunitarie che ritenga essere dannose per la popolazione. Per attivare il procedimento sarebbe sufficiente il voto dei due terzi dei legislatori di Belfast.
L’accordo sarebbe volto a impedire il verificarsi di difficoltà nell’approvvigionamento per l’Irlanda del nord come è accaduto nel periodo immediatamente successivo alla Brexit, consentendo al contempo a Belfast di mantenere l’accesso sia al mercato del Regno Unito sia a quello europeo. Se per il primo ministro Rishi Sunak l’accordo quadro di Windsor porterebbe alla nascita del “world most exciting economic zone”, esso non ha riscosso lo stesso successo presso i conservatori britannici e presso il partito unionista democratico (DUP) dell’Irlanda del nord.
Il dispositivo Stormont Brake compreso nell’accordo quadro è stato infatti approvato a Westminster con la maggioranza di 515 voti contro 29, non avendo però ottenuto l’approvazione di alcuni deputati conservatori fra cui gli ex premier Boris Johnson e Liz Truss secondo i quali il meccanismo in questione non consentirebbe al Regno Unito di trarre alcun vantaggio dalla Brexit ed uscire dall’Unione europea in modo conveniente.
Da parte sua la presidente del Sinn Féin (movimento nazionale irlandese) MaryLou McDonald ha criticato il voto contrario di Johnson dichiarando che l’ex presidente ha sempre agito in un’ottica unilaterale e contraria alla visione unionista, quando non in malafede, e che al contrario l’accordo stipulato da Sunak mostra la sua volontà di mantenere relazioni più stabili con l’UE. Nella stessa intervista McDonald ha affermato di voler iniziare a lavorare per un referendum sull’indipendenza nordirlandese dicendosi ottimista sulla probabile vittoria del suo movimento.
Francesca Luchini
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